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Noi esseri umani abbiamo un rapporto schizofrenico con l’ombra. Specialmente quando cominciamo a svegliarci al mondo spirituale. Cominciamo a sentire parlare di luce, luce, luce… ci mandiamo “abbracci di luce”, ci auguriamo “venga la luce”.
Tutto questo parlare e desiderare la luce ci porta a percepire l’ombra non più come parte della luce stessa, ma come qualcosa di separato, un nemico oscuro, qualcosa da temere o magari da combattere con una spada fiammeggiante. Dove combatti però crei solo più attrito, dove ti opponi crei solo più nemici. Colui che si sveglia veramente comprende ben presto che l’ombra non è un’entità, non ha vita propria: è soltanto quella porzione di universo che non è ancora illuminata dal faro della nostra consapevolezza.
Strumenti
Essere o Apparire?
1 – Metti una sveglia ogni ora (per almeno 10 giorni)
Se una volta all’ora è troppo, trova un intervallo che riesci inizialmente a rispettare e poi accorcia i tempi fino ad arrivare almeno a una volta ogni ora. Puoi naturalmente accorciare ulteriormente l’intervallo finchè ti piace.
Questo esercizio dovrebbe essere svolto almeno per 10 giorni per poterne apprezzare l’efficacia, meglio ancora per un mese. L’ideale è che diventi nel tempo un automatismo per cui non è più necessario mettere una sveglia, ma finiamo per ripeterci da soli la domanda di tanto in tanto durante la giornata.
2 – Quando la sveglia suona, poniti la domanda: “in questo momento sto scegliendo di essere o di apparire?”
Datti la risposta rapidamente, senza pensarci troppo, e quindi continua a fare ciò che stavi facendo senza cambiare nulla.
Porsi la domanda e rispondersi infatti è sufficiente a portare consapevolezza gradualmente, non è necessario sforzarsi di modificare il proprio modo di agire o di pensare dopo essersi dati una risposta.
Se la risposta è “sto scegliendo di apparire”, evitare ogni senso di colpa o di inadeguatezza accettando il momento e prendendo coscienza che il solo portare consapevolezza in ciò che stai scegliendo porterà alla graduale trasformazione del tuo stato di consapevolezza.
Se la risposta è “sto scegliendo di essere” nota la sensazione che scegliere di essere produce dentro di te e apprezza lo stato che ne deriva, senza cercare di capire o modificare nulla.
Infine, ci saranno momenti in cui la risposta non sarà così netta, in cui ti senti di stare sperimentando sia l’apparire che l’essere. In questi casi, nota quale dei due aspetti stai nutrendo maggiormente.
Cosa significa “Essere”:
Mi sto comportando in base all’impulso del mio Sè Superiore, senza alcuna preoccupazione rispetto a ciò che penseranno gli altri, senza alcun bisogno di dimostrare nulla, senza alcun bisogno di ricevere in cambio qualcosa per le mie azioni. Sto seguendo ciò che mi suggerisce l’entusiasmo momento per momento.
Cosa significa “Apparire”:
Mi sto comportando in base all’impulso del mio sè materiale. Mi sto preoccupando di cosa penseranno gli altri, sto cercando di dimostrare qualcosa, sento il bisogno di ricevere in cambio qualcosa per le mie azioni. Sto seguendo ciò che mi suggerisce la piccola mente stimolata dalla paura.
Trasmutare l'ombra portandola in tasca
“Ombra” vuol dire tante cose. In questo esercizio lavoriamo su quegli aspetti dell’ombra legati alle cose che ci fa paura rendere pubbliche… tutto ciò che temiamo possa essere giudicato dagli altri intaccando l’immagine di noi che mostriamo normalmente.
- Scrivi una lista (è meglio con carta e penna) delle cose che hai paura di rendere pubbliche.
- Osserva le cose che hai scritto una dopo l’altra. Senti come ti senti.
- Fai un piccolo sforzo per guardarle con meno giudizio di quanto fai di solito.
- Sii consapevole che quella è l’ombra proiettata dalla tua stessa luce.
- Guarda le cose che hai elencato e fai un piccolo sforzo per guardarle con neutralità. Dai uno sguardo generale per un istante a quell’ombra che è sempre creata dalla tua luce.
- Bene, ora rilassati.
- Metti la lista in tasca o nel portafoglio, portala sempre con te.
- Se hai paura di portare con te la lista e che sia resa pubblica, aggiungi questa paura alla lista.
- Ogni giorno ricordati di guardare la lista almeno una volta.
- Dai uno sguardo generale alle cose che hai elencato, senza fare nulla. Senti come ti senti. Sii consapevole che quell’ombra è creata dalla tua luce.
- Ripeti finchè non senti cambiare la tua percezione di quella lista. Osserva come cambia, impara da ciò che osservi.
Non lasciarla mai la lista a casa, ma portala sempre con te: mettila sotto il cuscino quando dormi, usala come segnalibro, mettila sul tuo altare se ne hai uno. L’idea è di instaurare un rapporto intimo con la propria ombra, con ciò che ci fa paura rendere pubblico.
Questo rapporto può svilupparsi in momenti di conflitto e in momenti di tranquillità, ma il naturale equilibrio, l’omeostasi dell’universo porterà il rapporto in armonia, nell’accettazione/integrazione dell’ombra.
Infine, l’obiettivo non è di rendere pubblico il privato, ma di sviluppare un rapporto con l’ombra accettandola come alleata, permettendo al privato di esistere senza il peso dei sensi di colpa, trasformandosi in un segreto vero, sacro, che è l’ombra trasmutata.