
Come proteggerti dalle radiazioni del tuo smartphone
Nelle avvertenze della maggior parte degli smartphone si dice di non tenerli mai a più di 3 cm dal corpo, ma quanti lo sanno? I campi elettromagnetici generati dalle diverse antenne di questi dispositivi sono estremamente dannosi… e se persino le aziende che li fabbricano si vedono costrette a dare questa avvertenza, immaginiamo quante altre cose non vengono dette.
In questo articolo vedremo alcune regole base per il corretto utilizzo dello smartphone (speriamo davvero che tutti le conosciate già a memoria!) e elencheremo alcuni dispositivi utili per limitare l’emissione elettromagnetica così come le congestioni eteriche che ne derivano.
Regole base per limitare i danni elettromagnetici da smartphone
- Non tenere mail il cellulare all’orecchio (o limitati a pochi secondi), usalo invece con il vivavoce o con le cuffie.
- Non tenere mai il cellulare in tasca o vicino al corpo (se ti vedi costretto a farlo mettilo almeno in modalità “aeroplano”, così da spegnere la maggior parte delle antenne).
- Non tenere mail cellulare acceso sul comodino quando vai a dormire, spegnilo del tutto (non preoccuparti, la sveglia continuerà a funzionare lo stesso!).
- Usa i dispositivi elencati più sotto per limitare i danni.
Ricordati che i bambini sono particolarmente sensibili alle radiazioni, e ne subiscono gli effetti in modo più drammatico e rapido rispetto agli adulti.
Le custodie protettive
Le varie custodie protettive sul mercato sono certamente utili, ma solo se il dispositivo non è schermato al punto da perdere il segnale completamente. Bisogna sapere infatti che il cellulare cerca sempre di ottenere il segnale migliore, e se lo poniamo in un ambiente con poco segnale (ad esempio dentro una custodia che scherma completamente le onde elettromagnetiche), lui aumenterà i propri impulsi alla ricerca disperata di segnale. Questo, come dimostrato dagli studi del Dott. Nicola Limardo, causa di rimando un eccitazione estrema della batteria che comincia a sparare fotoni i quali, se il cellulare è tenuto vicino al corpo, entrano nell’organismo creando danni.
Dunque il consiglio è quello di usare questo solo custodie protettive che non impediscono al cellulare di trovare il segnale. Non vanno bene quindi tasche che coprono completamente il dispositivo, mentre sono utili quelle che lasciano una fessura aperta tutto intorno (nella maggior parte dei casi oggi sono fatte così).
Sebbene sia sempre sconsigliato tenere il cellulare in tasca e soprattutto con le antenne accese, se ne proprio non se ne può fare a meno una custodia schermante aiuterà a limitare i danni.
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Per creare una placchetta protettiva da soli è sufficiente prendere un pezzo di cartone rigido, tagliarlo nella dimensione del proprio smartphone,e avvolgerlo in almeno 3 strati di alluminio da cucina. Il principio fisico usate per costruire queste custodie è quello della gabbia di Faraday. E’ consigliabile anche attaccare un altro pezzo di cartone, o un pezzo di PVC, alla placchetta già coperta di alluminio. La parte aggiuntiva isolante andrà sempre a contatto del corpo, così da schermare anche dalle congestioni eteriche.
Il chip SkudoWave del Dott. Limardo
Il già citato Dott. Limardo, ha anche sviluppato uno speciale microprocessore che può essere applicato sullo smartphone per diminuire il problema dei fotoni sparati dall’eccitazione della batteria. Questi piccoli chip adesivi costano poco, sono stati sottoposti a molti test, e puoi acquistali sul sito Skudowave.com. Da notare però che questa tecnologia non limita le radiazioni elettromagnetiche delle antenne, ma solo l’emissione di fotoni da parte della batteria, ed è utile soprattutto per chi non può fare a meno di tenere lo smartphone vicino al corpo.
Pubblicazioni e referenze del Dott. Limardo
Studi e test scientifici su Skudowave
Il dispositivo Cleantel del Dott. Zamperini
Questo dispositivo non agisce sui campi elettromagnetici direttamente, ma sull’etere irritato e sulle congestioni sottili. La scienza accademica non riconosce ancora l’esistenza dell’etere e perciò fa fatica a convalidare questo tipo di dispositivi, pur con i tanti studi a cui questi prodotti (specialmente quelli sviluppati da Zamperini) sono stati sottoposti negli anni. Praticamente tutti i nostri dispositivi elettronici infatti generano insieme all’elettromagnetismo anche congestioni eteriche che interagiscono con noi creando alla lunga patologie di vario tipo. Infatti i campi magnetici, elettrici, gravitazionali, altro non sono che la versione “densa” di campi eterici sottili… ma questa è un’altra storia.
Il punto è che oltre a schermarci dai campi elettromagnetici sarebbe sempre necessario intervenire sulle congestioni eteriche con trasmutatori come questo.
Noi consigliamo tutti i prodotti del dott. Zamperini (più info sui suoi altri prodotti puoi trovarle in questo articolo) sia perchè sono tra i pochi ad essere stati sottoposti a studi seri, sia perchè Zamperini era un grande inventore e radioestesista che sapeva il fatto suo!
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Cuffie anti-radiazioni “a tubo d’aria”
Se passi molto tempo con le cuffie dello smartphone nelle orecchie, e specialmente se ti senti sensibile alle congestioni elettromagnetiche ed eteriche, potrebbe essere il caso di usare delle cuffie “a tubo d’aria”. Le normali cuffie infatti, avendo un filo di rame, conducono elettricità e congestioni eteriche direttamente dallo smartphone nella tua testa, mentre le cuffie “a tubo d’aria” usano un tubicino d’aria per condurre il suono nell’ultima parte, interrompendo così il flusso elettrico. Il suono è comunque di buona qualità (per gli audiofili, ce ne sono a costo maggiore e di migliore qualità rispetto a quelle elencate qui).
Quale dispositivo acquistare?
Esistono molti dispositivi sul mercato pubblicizzati per la protezione dai campi elettromagnetici. Avrete magari sentito parlare delle placchette a tachioni o a energia scalare, o dei dischi di Shungite. Il problema di base è che raramente questi dispositivi sono stati sottoposti a seri test scientifici, e anche se alcuni sono certamente validi, molti altri possono essere delle truffe belle e buone. A meno di non essere sensibili alle energie sottili, capaci di usare il pendolino o fare test kinesiologici su sè stessi, capire quale dispositivo funziona e quale no è molto difficile.
Che il minerale chiamato Shungite protegga dai campi elettromagnetici, ad esempio, è ancora tutto da dimostrare. Sicuramente essendo un materiale abbastanza conduttivo una placchetta di Shungite può schermare dalla radiazione elettromagnetica (così come farebbe d’altronde una placchetta di qualsiasi materiale metallico). Può essere poi che abbi altre proprietà di interazione con l’etere, come già detto i test a questo riguardo sono pochi, sappiamo di sicuro solo che è eccellente per filtrare e decontaminare l’acqua.
Per tutti questi motivi l’unico dispositivo per l’etere irritato che consigliamo è quello già indicato più sopra, il Cleantel di Zamperini, perchè ci fidiamo molto del suo inventore. Se a esso si accompagna anche lo SkudoWave del Dott. Limardo e una custodia anti-radiazioni, meglio ancora.
Ricerche scientifiche sui danni delle radiazioni dei cellulari
Autore: Accademia Infinita
