
Parapsicologia: ieri, oggi e domani
Una sintetica ricostruzione dei fatti che hanno portato studiosi e ricercatori ad occuparsi del paranormale, tra trucchi e scoperte, esperimenti scientifici e metodologie di indagine. Oggi questa disciplina va rivisitata alla luce di Neuroscienze e tecniche di indagine di Neuroimaging, ma soprattutto della Fisica Quantistica, che amplia l’orizzonte dei fatti anomali che sembrano andare oltre i cinque sensi
di Giorgio Cozzi – Fonte: KarmaNews.it
Tutto cominciò con il caso delle Sorelle Fox nel 1848. Prima di allora la storia racconta di episodi e leggende in cui le capacità di divinazione o la conoscenza di fenomeni accaduti lontano, apriva le porte al mistero delle possibilità umane.
Tuttavia il clamoroso caso delle sorelle Fox interessò per la portata e la diffusione che ne ebbe gli investigatori che indagavano soprattutto il contatto con il mondo degli spiriti. In breve le sorelle Fox avevano scoperto di poter dialogare attraverso un codice di colpi con entità defunte e riprodussero questa loro possibilità in tanti ambienti negli Stati Uniti e in Inghilterra. Vennero anche studiate da Francis William Crookes, scienziato affermato, che confermò le loro capacità. La vicenda ebbe poi una triste fine perché una delle sorelle denunciò di aver usato trucchi, forse solo per denaro e vendetta, perdendo credibilità e morendo in condizioni indigenti.
Negli anni seguire l’ondata di attenzione ai fenomeni spiritici spinse Crookes a seguire Florence Cook che riusciva a materializzare lo spirito di Katie King, effettuando prove anche a casa propria e in condizioni controllate, tanto che pubblicò un resoconto che validava le materializzazioni. Uno scienziato, che era stato premiato con il Nobel per le sue ricerche, affermava dunque la possibilità di un contatto fisico con il mondo degli spiriti. Seguirono polemiche a non finire.
Tuttavia il materiale che si stava accumulando sulle tali strane esperienze era diventato talmente ampio da indurre un gruppo di scienziati ad indagare seriamente questi fenomeni.

Lo scienziato Charles Richet, premio Nobel per la Medicina nel 1913, studioso di Ricerche Psichiche.
Nel 1882 venne fondata a Londra la SPR (Society for Psychical Research), con l’intento di verificare l’esistenza o meno delle capacità paranormali e dei fenomeni medianici, ad essa seguì nel 1890 il ramo americano American Society for Psychical Research, entrambe ancora attive oggi. Della SPR fecero parte ottanta scienziati di chiara fama che portarono in evidenza le anomalie del paranormale, senza peraltro giungere ad una visione condivisa, anzi si crearono diverse correnti di pensiero e i cosiddetti “spiritisti” uscirono dal gruppo.
In quel periodo veniva emergendo Charles Richet, che da fisiologo conquistò un Premio Nobel per la Medicina per una scoperta sull’anafilassi e che da studioso di Ricerche Psichiche inventò il termine Metapsichica, per indicare che i fenomeni anomali sono dovuti a capacità della psiche che vanno al di là della normale conoscenza che ne abbiamo (meta). Sia Richet che Myers sperimentarono Eusapia Palladino, famosa medium dell’epoca, che tradì entrambi utilizzando trucchi scoperti dalla SPR.
Comunque il mondo delle capacità extrasensoriali era entrato in un’età matura e la quantità di documentazioni, soprattutto sui fenomeni spontanei era diventata enorme, mentre l’approccio sperimentale cresceva progressivamente. Negli Stati Uniti si andò affermando una tecnica quantitativa, basata sul superamento della legge del caso in prove di telepatia, chiaroveggenza, precognizione.
Dallo spiritsmo alla parapsicologia
Fu Joseph Banks Rhine a ideare il metodo ancora oggi diffuso delle Carte Zener : un mazzo di 25 carte, formato da cinque simboli, cerchio, croce, quadrato, onde, stella, che consentiva di individuare l’aspettativa casuale (5 indovinamenti su 25) e su un alto numero di prove di sfidare appunto il caso.
La documentazione in merito è ricchissima e prova che alcuni soggetti sono in grado di ottenere risultati significativi che Rhine attribuiva appunto all’ESP (Percezione Extra Sensoriale). Le discussioni sono aperte da oltre 70 anni su quegli esperimenti e comunque non si può dire che i risultati non siano frutto di una sperimentazione accurata.
In quella prima parte del secolo scorso veniva emergendo l’ipotesi di Ferdinando Cazzamalli, autore di Il cervello radiante, sostenitore dell’ipotesi di una trasmissione del pensiero per via di onde elettromagnetiche che sarebbero responsabili dell’informazione telepatica. Ferdinando Cazzamalli fondò l’AISM (Associazione Italiana Scientifica di Metapsichica), ancora oggi presente nel campo delle ricerche psichiche. Leonid Vasilijev a Mosca e a Leningrado volle verificare se l’ipotesi di Cazzamalli fosse corretta e impostò esperimenti di telepatia (che chiamò suggestione mentale) tra due soggetti, prima in stanze separate, poi in istituti diversi e infine in città diverse, ottenendo sempre risultati statisticamente significativi a favore della suggestione mentale.

San Pietroburgo. Due esperimenti di psicocinesi della famosa sensitiva russa Nina Kulagina, che negli anni ’70 dimostrò di poter influire sulla materia con la mente.
Provò quindi a mettere in gabbia di Faraday prima un soggetto, poi l’altro, poi entrambi, cosicchè se le onde elettromagnetiche fossero state il vettore delle informazioni trasferite da agente a percipiente la suggestione mentale si sarebbe dovuta interrompere. Accadde al contrario che essa continuò ad operare, consentendo da una parte di confutare l’ipotesi di Cazzamalli e dall’altra di confermare la realtà della telepatia. L’esperimento cruciale è sicuramente il più forte sostegno scientifico all’esistenza dell’ESP.
Dopo il periodo bellico le ricerche psichiche subirono un’accelerata sperimentale, soprattutto con la tecnica Ganzfeld. Si tratta di isolare sensorialmente il soggetto sensitivo (mezze palline bianche sugli occhi, rumore bianco nelle orecchie, stato di profondo rilassamento), nell’intento di ridurre le interferenze fisiologiche negli esperimenti.
Bene, nell’arco di vnticinque anni, prendendo tutti insieme i risultati ottenuti secondo protocolli accettati, emerge che il dato globale è assolutamente impossibile addurlo al caso, vale a dire che la sommatoria delle prove accettate metodologicamente è talmente favorevole alla presenza dell’ESP che non si può attribuire al caso la devianza dalla norma (Metaanalisi). E’ questa è la seconda prova provata della Percezione extra sensoriale, con metodi scientifici. Ovviamente anche in questa situazione c’è discussione, sebbene il risultato non faccia una grinza.
PNEI e neuroimaging applicate al paranormale
L’ultimo periodo è caratterizzato da approcci nuovi, come se la Parapsicologia (termine coniato ad Utrecht nel 1971 ed ancora oggi preferito) avesse esaurito il suo corso. Infatti appare chiaro che spiegazioni o scoperte nel campo delle ricerche psichiche non possono più essere frutto di una sola disciplina, bensì richiedono punti di vista multidisciplinari.
Per quanto attiene la persona, le ricerche più stimolanti derivano dalla PNEI e relativamente ai fenomeni occorre rifarsi alla meccanica quantistica e alla neuroimaging (la riproduzione delle parti attivate nel cervello durante gli esperimenti). Per capire come l’uomo funziona o può funzionare potenzialmente, serve individuare tutte le variabili che concorrono per la manifestazione di capacità extrasensoriali e come si possono riattivare o replicare, sia attraverso particolari stati di coscienza, sia attraverso la ricostruzione del processo seguito nel percepire extrasensorialmente.
Gli studi delle Neuroscienze oggi danno una mano alla comprensione dei meccanismi neurologici sottesi agli stati modificati di coscienza e di conseguenza all’estrinsecarsi dell’ESP (Richard Davidson).
Quando si guarda alle spiegazioni occorre invece rifarsi alla Fisica Quantistica, ad esempio l’ipotesi più accreditata di Rupert Sheldrake (vedi un profondo articolo su Metapsichica 2015), evidenzia che l’esistenza di campi morfogenetici favorisce la telepatia, grazie al principio per cui una cellula che è stata in contatto con un’altra almeno una volta consente di “vivere” la stessa esperienza simultaneamente. Vale a dire che un pensiero formulato da A potrebbe essere presente anche in B, quindi non ci sarebbe un vettore che lo trasporta, bensì la coincidenza di esperienza. Del resto la meccanica quantistica sta ponendo molti dubbi su vari fronti della conoscenza.
Stephen Hawking nel suo libro La scienza del tutto afferma che non si può spiegare l’origine dell’universo senza ricorrere alla meccanica quantistica e in primis al principio di indeterminazione di Heisenberg. Anzi sostiene che dovremmo pervenire a una comprensione generalizzata del perché l’universo esiste, “così conosceremmo il pensiero di Dio”. Che sia la nuova sfida per una rinnovata Parapsicologia?
Autore: Karmanews.it
