
Bio, con amore
Una riflessione sull’alimentazione bio, nata dall’esperienza di una mamma e cuoca di famiglia, lontano da tabelle caloriche e mode del momento, su cosa vuol dire mangiare ogni giorno. E inoltre, è vero che preferire alimenti biologici e biodinamici fa meglio al nostro benessere generale?
di Paola Borgini – Fonte: KarmaNews.it

Paola Borgini, webdesigner, scrittrice e floriterapeuta.
Non credo ci sia un titolo più adatto di questo per iniziare un articolo che parla di alimentazione e cucina. Mangiare è infatti una cosa che facciamo ogni giorno, più volte al giorno; e negli ultimi tempi forse in maniera esagerata non si parla d’altro. Personalmente ho cominciato a praticare l’arte del cucinarmi per mangiare all’età di 17 anni, quando ho iniziato bruciacchiando delle non colpevoli carote. Ci siamo guardate sgomente, io e le carote ed è stato allora che mi sono detta che avrei imparato a cucinare per mangiare bene ogni giorno. Adesso ho 55 anni e senza diventare troppo ossessionata dal cibo, mangiare bene è stato da allora il mio obiettivo quotidiano, a cominciare dalla colazione per finire con la tisana serale.
L’amore, un ingrediente necessario
Per mangiare bene bisogna curare i particolari e curare i particolari significa ovviamente partire da ingredienti vivi e sani e renderli gustosi per una bella tavola. Una tavola ben apparecchiata, che non significa lusso (potrebbe anche essere il tavolo recuperato per cene estive sul balconcino di casa), predispone l’occhio e apre il gusto.
Per mangiare bene – e questo è una cosa che trovate in pochi libri di cucina – occorre che le mani siano avvolte da una frequenza d’Amore. Se provate tristezza allora potete stare certi che sarà tristezza quella che cade nella pentola mentre affettate le verdure. E non meno importante, occorre che i vostri piedi siano nudi e radicati senza riserve, cioè al cento per cento, sul pianeta che è la nostra dimora.
La vera rivoluzione in fatto di alimentazione è secondo me proprio questa, non tanto seguire una dieta vegetariana o vegana o crudista, quanto piuttosto essere a conoscenza che siamo fatti di una parte spirituale e di un corpo fisico e che queste due parti sono unite insieme, sempre. In poche parole mangiare bene significa prima di tutto essere consapevoli di ciò che siamo e di cosa stiamo facendo: ecco che allora l’attenzione agli ingredienti usati per cucinare e servire diventa un fatto d’abitudine.
È scontato che se vogliamo mangiare bene, allora tutti i cibi industriali, tutti i cibi raffinati, tutto il cibo spazzatura non entrerà più nella nostre bocche, non perché siamo diventati dei virtuosi, ma perché semplicemente non ci attira. Detto senza giudizio: non fa per noi.
L’arte di mangiare bene
Quella di mangiare bene è un’arte e rassomiglia molto all’arte di vivere bene, quindi:
Mangiare bene = vivere bene
Io non sono un’esperta di nutrizionismo e nemmeno un medico e m’interessano poco le calorie e le proprietà scientifiche degli alimenti e quindi non è in questa modalità che scrivo quest’articolo, ma è con indosso il grembiule ricamato della cuoca casalinga che mi presento. Quella che alla fine deve far quadrare i conti con buono, sano e sostenibile dal budget. Una cuoca che sa appunto che in quel buono deve rientrare anche il benessere di chi ama, ed è per questo che ho scelto per nutrire i miei figli cibo di origine biologica o ancor meglio biodinamica. Biologico vuol dire “logica della vita” e in particolare identifica un’agricoltura che non fa uso di pesticidi e che quindi rispetta l’ambiente.
Diciamo che per mia esperienza si comincia a consumare cibi di origine biologica, non importa se per una scelta di salute o etica (rispetto per l’ambiente), e si finisce con il fare del bio una filosofia di vita. Bios deriva dal greco e vuol dire vita, quindi per me mangiare biologico significa portare la vita nel mio piatto.
Le polemiche sul bio
Nonostante questo, c’è molta polemica intorno al biologico e al biodinamico e adesso vi spiego perché io, potendo, prediligo il biodinamico non solo negli alimenti ma anche per la cosmetica e i prodotti di pulizia per la casa. Mi sembra scontato, senza ombra di dubbio, che è biologica la direzione da seguire in ogni aspetto della nostra vita e chi nega questo dicendo che non c’è nulla di certo o scientifico nel mondo bio nega a se stesso tutta quella parte invisibile dell’uomo dove dimorano ad esempio valori di rispetto e compassione.
Il biodinamico è ancora un passo successivo. I principi su cui si fonda la biodinamica furono formulati dall’austriaco Rudolf Steiner, il fondatore dell’antroposofia. Vuol dire un modo di lavorare, osservare e vivere la terra, una filosofia di vita per apprezzare tutta l’armonia di un campo coltivato, il succedersi delle stagioni e del tempo. Con il metodo biodinamico, l’agricoltura è in sintonia con la natura, con la terra e con gli uomini.
La concimazione, la coltivazione e l’allevamento sono attuati con modalità che rispettano e promuovono la fertilità e la vitalità del terreno e allo stesso tempo le qualità tipiche delle specie vegetali e animali. Il profondo legame con la natura e il completo rispetto dei suoi ritmi portano, con l’agricoltura biodinamica, ad abolire l’utilizzo di fertilizzanti minerali sintetici e di pesticidi chimici, e a gestire il terreno seguendo i cicli cosmici e lunari (fonte http://www.demeter.it/).
Se cercate in internet informazioni riguardanti l’agricoltura biodinamica trovate anche altri punti di vista, non sempre lusinghieri, che affermano che non c’è nulla di scientificamente provato nell’agricoltura biodinamica e io aggiungo per fortuna. Per fortuna perché in questo tipo di coltivazione c’è la preziosa storia di tutte le mani che prima delle macchine hanno piantato i semi: la nostra memoria di uomini con i piedi ben radicati sul terreno e lo sguardo rivolto verso il cielo.
È così che scelgo di mangiare, e in questo modo una semplice zucchina dell’orto coltivata con gioia e cucinata al vapore, impreziosita da qualche goccia di olio dell’albero della pace nutre ogni parte di me stessa, parte visibile e parte invisibile.
Ed è da qui che inizia un percorso di felicità. Il monaco vietnamita buddista Thich Nhat Hanh nei suo libro Spegnere il fuoco della rabbia esordisce proprio dicendo quanto sia importante per trasmutare la rabbia, che è uno dei tre problemi dell’Umanità, partire da una buona alimentazione, nel suo caso non solamente biologica ma anche vegetariana. Nutrirsi quindi con alimenti vibranti e vivi è il giusto presupposto per una vita felice? Assolutamente sì, ci dice. Questo non vuol dire che la vita non ci riserverà più strane sorprese, perché questo non dipende dalla vita quanto piuttosto dal percorso evolutivo personale. Ma nutrirsi con alimenti vibranti e vivi, donati con abbondanza da Madre Terra all’Uomo, aiuta sicuramente a godere in ogni momento del miracolo di essere vivi.
Coltivare in casa
Per finire, vorrei invitarvi a cominciare a coltivare negli spazi esterni a vostra disposizione (terrazzi, balconi, davanzali…). Non è difficile ed è molto gratificante allungare la mano e raccogliere la fogliolina di basilico che serve per arricchire un insalata. Si può cominciare dalle erbe aromatiche, che senza fatica sopravvivono all’inverno, per poi passare a fragole e pomodori che crescono bene anche in vasi capienti o nelle fioriere. Il gusto di una fragola coltivata con la nostra amorevole energia e senza uso di pesticidi non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello delle fragole comprate nei supermercati. È sottinteso che lo spazio di un balcone non è sufficiente per sfamare una famiglia media, ma è comunque un inizio per insegnare ad esempio ad amare la Natura ai nostri figli.
Quando si comincia a mangiare bio e a coltivare qualche erbetta sul balcone si finisce con l’innamorarsi perdutamente della Natura; e il passo successivo è quello di andare a camminare in prati e boschi raccogliendo le erbe spontanee, che però è meglio conoscere bene per non incappare in qualche sgradevole incidente di percorso. E se non avete mai provato il risotto con il radicchio, al quale aggiungere qualche aghetto di larice è arrivato il momento di cominciare. Questo è cibo, vibrante e vivo.
Quindi riassumendo, che cos’è il vero mangiare? Per me è celebrare me stessa nella vita in ogni momento, così facendo ho scoperto che il vero cibo non solo è sano, ma diventa anche assolutamente delizioso e appagante.
Autore: Karmanews.it
