Come nascono le mie meditazioni guidate?

Come mi sono ritrovato a fare ciò che faccio? Me lo chiedo a volte, e credo che la passione che mi spinge a guidare tante persone nei viaggi di coscienza sia nata una manciata di anni fa, quando da poco compiuti i 20 anni qualcuno a sua volta mi guidò per la prima volta in un “viaggio”.

All’epoca ero ancora alla disperata ricerca di una guida spirituale, e mi ritrovai a fare alcuni seminari con una giovane donna, all’apparenza delicata, ma in realtà una vera guerriera dello Spirito. Si chiamava Sabrina Vaiani (da qualche hanno ha fondato e dirige la scuola Eterea), e in una piccola stanza alla periferia di Prato mi guidò insieme ad altri nelle mie prime esperienze di espansione della consapevolezza.

Ciò che non avrei mai immaginato, era che le parole avessero un potere così tremendo su chi si apre a lasciarsi suggestionare. Mi bastava ascoltare la sua guida per essere proprio lì, in un altrove che era molto lontano dal mio corpo fisico, seduto su una sedia di plastica alla luce soffusa delle candele. Ero lassù sulle montagne, volando sopra quelle cime innevate… ero nel corpo di un’aquila, poi in quello di un orso, scivolavo giù nell’acqua del torrente, assaporando ogni cosa con sensi che neanche immaginavo di avere.

Ogni volta che mi sentivo di nuovo nel mio corpo mi ribellavo a quella sensazione che ora mi sembrava così limitata. Tornavo a chiudere gli occhi e in un soffio potevo volare ancora, sentendomi sia nel mio corpo che alto sopra le cime degli alberi…

Essendo sempre stato una persona molto razionale, non avrei mai immaginato di essere così aperto alle suggestioni di una voce. Eppure la mia Anima era talmente assetata e desiderosa di liberarsi della catene della piccola mente, che mi bastava una piccola spinta per lasciare andare ogni freno.

Negli anni successivi Sabrina mi fece conoscere il suo maestro di allora, Paolo Paris, che poi seguii per 7 anni. I primi tempi eravamo quasi 500, radunati in una grande sala, e ricordo bene l’energia pazzesca che si generava quando Paolo ci faceva “viaggiare” tutti insieme, guidandoci a voce dal palcoscenico.

La prima sera, l’energia era così forte che ebbi una tremenda erezione per tutta la durata del viaggio! Ma me ne accorsi però solo dopo, perché anche quella volta mi lasciai talmente andare al potere delle parole che non ero più lì, seduto tra altri 500, ma ero alto oltre il pianeta, in uno spazio stellato e accogliente.

Così, il potere delle parole mi aveva ormai affascinato per sempre. Ora capivo meglio perché quando facevo teatro, sentivo il “personaggio” abitarmi oltre la finzione: mentre recitavo sentivo le sue parole e il suo tono di voce farsi strada dentro di me annullando piano piano chi ero, trasformandomi in qualcun altro. Un fenomeno che accade di certo a tutti gli attori, ma di cui tutti dovrebbero fare esperienza per acquisire consapevolezza.

Quando anni dopo comincia a sperimentare con la meditazione guidata, qualcosa di simile accadeva. Le parole che io stesso pronunciavo mi portavano in uno stato diversificato di coscienza, e prendevano vita propria.

Raramente preparavo prima le meditazioni, perché guidare le persone mentre io stesso compivo il viaggio era un’esperienza molto più soddisfacente (e oltretutto mi risparmiava il lavoro di dovermi preparare qualcosa!).

Qualcuno probabilmente definirebbe questo con la parola “channelling”… ma in fondo non stiamo tutti, continuamente, canalizzando?

Personalmente non ho mai sentito la voce di qualcun altro parlare nella mia testa, ma ho sentito la mia stessa voce acquisire una qualità diversa e parlarmi con parole a cui non avrei pensato. Io lo chiamo “canalizzare sé stessi”, ed è un concetto a cui ho dedicato una buona dose dei miei video su Youtube.

Anche se le meditazioni guidate che condivido sono per la maggior parte state scritte prima, alcune sono nate invece in modo estemporaneo, proprio seguendo questa voce-pensiero così come veniva (vedi: Io Sono, Io Sono 2, Trasformazione).

Ma anche le meditazioni scritte, vengono di solito battute di getto. Non c’è molto ragionamento dietro, e raramente c’è l’idea di scrivere questa o quella meditazione.

Quando tutto procede in modo fluido, sento una “palla di pensiero” riempirmi la testa, e quello mi stimola a scrivere.

Si tratta di una sensazione particolare, in cui percepisco in pochi istanti quello che è il “mood” della meditazione: come se l’intero viaggio che vado a proporre fosse compresso in una bolla di pensieri e emozioni che ora il mio lavoro è far espandere e distendere in parole coerenti.

Se poi mentre scrivo provo un improvviso moto di commozione, quello è di solito il segnale che sto procedendo nella direzione giusta, che sono nel flusso.

Scrivere una meditazione guidata equivale per me anche a fare quel viaggio, almeno in parte… così come quando la registro talvolta la mia stessa voce mi porta a viaggiare come se fosse qualcuno che mi guida dall’esterno.

E’ semplicemente uno stato di autoipnosi, e se non conoscete i benefici di questa pratica vi consiglio davvero di lasciarvene affascinare, perché è un modo straordinario per viaggiare con la coscienza senza l’uso di “additivi” particolari.

Altre volte ancora, quando vado a spasso tra i miei amati boschi o quando siedo in meditazione, mi raggiungono ispirazioni particolari che mi stimolano a fare un certo tipo di esperienza… e allora poi il lavoro sarà richiamare il ricordo di quell’esperienza e cercare di riproporla a parole perché altri possano vivere qualcosa di simile.

In fondo, credo che ciò che sto cercando di comunicare più di tutti sia come queste meditazioni guidate siano qualcosa che proviene dal mio cuore, e che mi connette fortemente a tutti quanti le sperimentano. Posso sentire la vostra presenza proprio ora, qui, mentre batto queste parole, e sento il mio cuore riscaldarsi pronto a commuoversi.

Questo “lavoro” che per ora mi sono scelto è una relazione d’amore profonda, e non finisce mai di stupirmi. Non è sempre facile, perché lasciarsi veramente andare al servizio, aprirsi a una Forza più grande, è un processo che richiede di far morire tante piccole vecchie cose dentro di sé: può essere ed è per me doloroso alcune volte, eppure mi sorprendo sempre quando questi stati di sofferenza diventano stimolo per creare qualcosa che aiuti la guarigione della sofferenza altrui.

Autore: Niccolò Angeli
Niccolò Angeli
Amo costruire ponti di significato tra l'antica saggezza e il futuro. Spesso lo faccio creando meditazioni e viaggi interiori per facilitare la guarigione, la consapevolezza e il risveglio. Tutti i miei contenuti in inglese li trovi su Kyrian.art.

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