La Blockchain e la coscienza collettiva (4 di 5)
Descrizione del video
In questo video vorrei parlare un po’ dell’idea di coscienza collettiva e di interconnessione legate allo sviluppo di una tecnologia come la blockchain. Se non sai che cos’è, dai un’occhiata ai video precedenti di questa serie
Intanto diciamo che chiaramente lo sviluppo di una coscienza collettiva umana è diventato sempre più palese dall’avvento di internet, manifestandosi difatti in una interconnessione del flusso di informazione come non avevamo mai visto prima.
Poi ha ripreso forza lo studio scientifico dei fenomeni di coscienza collettiva, che era aveva subito una prima spinta negli anni ’70 con una serie di studi ormai famosi denominati poi effetto Maharishi.
Ad oggi ci sono decine di gruppi e ricercatori che lavorano in questo campo, confermando sempre di più l’influenza della coscienza umana sulla realtà . Uno dei gruppi più importanti è probabilmente l’Istituto di Scienze Noetiche, un’organizzazione americana che ha disseminato il pianeta con computer che generano numeri casuali nel tentativo di misurare il grado di causalità della realtà . Il risultato evidente è che ogni volta che si verifica un evento storico capace di influenzare fortemente le coscienze umane, i numeri generati dai computer diventano sempre meno causali… ossia il grado di coerenza della coscienza collettiva si riflette nella realtà , e può essere misurato osservando le fluttuazioni di una serie di numeri casuali.
Detto questo, se internet è stato il grande evento che ha aperto le porte di questo millennio, la blockchain è probabilmente l’evento che ci porterà a vivere e sperimentare la nostra interconnessione in modo esponenziale. La decentralizzazione e la trasparenza del flusso dell’informazione potrebbe far cambiare il nostro mondo nell’arco di poco tempo, rendendo sempre più difficile mentire e sempre più rapida l’interazione tra di noi.
Possiamo immaginare la blockchain come un organismo, e tutti i progetti (ossia le cosiddette applicazioni decentralizzate) che nascono dentro di essa sono come altri piccoli organismi che la compongono, ciascuno specializzandosi in una funzione specifica. Questo ecosistema è completamente amorale e neutro. Di per sé può essere usato con efficienza per organizzare il traffico di armi così come per accelerare la cura del cancro. Sono le persone umane a decidere in quale direzione si evolve la blockchain, dando o togliendo valore ai progetti che spuntano su di essa, un po’ come i funghi dal micelio.
E’ un ecosistema dove alcune applicazioni si fanno concorrenza tra loro, mentre altre cercano di collaborare unendo le forze, altre ancora tentano di magari di attrarre gli ingenui per un rapido guadagno… Insomma, non è certo un’utopia realizzata, ma è una buonissima base di partenza. Ciò che è interessante vedere però è che questo ecosistema si evolve a una velocità mai vista prima. La tecnologia viene ottimizzata e nuove soluzioni implementate a un ritmo straordinario, proprio grazie al fatto che tutto funziona in modo decentralizzato e interconnesso.
Non a caso la blockchain viene ritenuta un secondo internet. Quando è nato internet, è cambiato tutto. Improvvisamente potevamo comunicare alla velocità della luce, e scambiare informazioni di ogni tipo collegate tra di loro da catene di link virtualmente infinite. Ma quali di queste informazioni sono genuine e quali false, contraffatte, duplicate? Questo è il problema che ci ha assediato in questi ultimi anni, e l’avvento della blockchain serve proprio a correggere la rotta e a darci la possibilità di applicare i valori in cui crediamo al mondo del futuro in modo sempre più attaccabile.
Questo non è un processo libero dall’oscurità , un po’ perché ci sono tanti problemi da osservare e risolvere, e alcuni li ho elencati nel video “Il lato oscuro della blockchain”, ma anche perché il rapido emergere di tecnologie decentralizzate, robotica e intelligenza artificiale ci pone davanti a una soglia particolare: quella di cominciare a diventare una mente più unica e meno individuale.
Per capire meglio cosa intendo: facciamo un esempio di un possibile scenario futuro.
Diciamo che nei prossimi anni vinca il modello di una società completamente decentralizzata, dove le risorse, l’energia, la salute, l’educazione e tutti gli aspetti fondamentali non vengano più monopolizzati da grandi corporazioni ma siano gestiti da una rete di organizzazioni decentralizzate connesse tra di loro, dove gli esseri umani e intelligenze artificiali di ultima generazione lavorano insieme per raggiungere un equilibrio planetario sempre più efficiente.
Immaginiamo che in questo futuro, tutte le nostre azioni che intervengono sulle risorse del pianeta (come comprare un certo prodotto o utilizzare una certa macchina) vengano registrate e monitorate in un immenso registro pubblico. E che alla fine di ogni anno, ogni persona riceva un punteggio di efficienza energetica in base al quale del denaro viene aggiunto o sottratto automaticamente dal suo conto.
Un sistema quindi decentralizzato e altamente automatizzato che spinge tramite un sistema di premi e punizioni i singoli individui ad agire per il bene comune.
Questo panorama, capite bene, è sia luminoso che oscuro. Luminoso perché nel momento in cui non è più un governo centralizzato e dittatoriale a decidere per te, ma una rete di cui anche tu fai parte e alla quale partecipi attivamente, il rischio di un cattivo uso del potere è molto limitato. Questo possibile futuro ci risulta anche oscuro però, perché quasi tutti siamo molto attaccati alla nostra individualità , e l’idea di diventare gradualmente come piccole pedine di una specie di mente collettiva ci fa gelare il sangue.
Quindi, tutte queste tecnologie che vedono in testa la blockchain ci pongono davanti, come umanità , la visione sempre più tangibile di cosa potrebbe voler dire riconoscersi come una coscienza collettiva. Quanto siamo disposti a rinunciare a una parte alle nostre preziose individualità con lo scopo di creare un mondo completamente sostenibile? La blockchain e l’intelligenza artificiale, in uno scenario come quello di prima, ci appaiono come dei mostri o come dei preziosi alleati?
Certo è che educarsi su questi temi, su queste tecnologie e sui loro possibili sviluppi, secondo me è il primo passo per non sentirsene trascinati via. Soprattutto capendo che queste sono prodotti della nostra coscienza, del nostro momentum evolutivo…
Quando in passato guardavo gli alti e bassi nei grafici dei mercati azionari, mi perdevo a contemplare le connessioni tra quei grafici e i movimenti della coscienza sul pianeta. Di sicuro c’è una connessione precisa tra ciò che accade nelle menti umane e l’andamento dei mercati, e quindi più le menti imparano a entrare in coerenza tra di loro più potrebbero indirizzare quell’andamento, esattamente come hanno fatto per gli indici di criminalità , la produzione di numeri casuali o il campo magnetico terrestre in tanti esperimenti di questi anni.
Ma osservando i mercati altamente volatili della blockchain delle criptovalute, questo è ancora più evidente. Questi mercati sono come una borsa accelerata, dove nell’arco di poche ore il valore di qualcosa può dimezzarsi o raddoppiare. Fluttuazioni delle coscienze si manifestano immediatamente nella compravendita di criptovalute, e allo stesso tempo dallo stato di questi mercati si può capire bene in quale direzione si stia sviluppando l’evoluzione della blockchain e del futuro che ci aspetta.
Insomma, vorrei riuscire a farvi comprender l’alto contenuto spirituale di ciò che sta accadendo nel mondo digitale in questo momento, e di come queste frequenze e informazioni impalpabili siano un prodotto sempre più evidente di noi stessi come umanità . Si tratta di un prodotto ancora in buona parte inconsapevole, inconscio, indeciso sulla direzione da prendere… ma l’unico modo di renderlo più cosciente è che ognuno di noi cominci a prenderne coscienza, a educarsi e infine a rendere più umano un mondo che ancora rischia di diventare il regno di soli programmatori, ingegneri e matematici.
Autore: Niccolò Angeli
