Trascrizione del video
La vita… non è facile. Però è semplice.
Si nasce, si vive, si muore. Tutto costantemente cambia, evolvendosi e trasformandosi, tutto raggiunge un picco e poi una nuova valle.
Ma allora, che cos'è che ci fa sembrare talvolta la vita così complicata? Così difficile e densa da attraversare?
Vedo la mia mente affaccendata nello sforzo di capire, di afferrare il senso delle cose. Vedo il mio intelletto fare ogni sforzo cercando una possibile soluzione al dramma della vita.
Come posso essere felice? Come posso essere migliore? Come posso avere più denaro? Come posso finalmente sentirmi al sicuro? Come posso? Come posso? Come posso?
E nella continua ricerca del "come", ecco che la semplice vita si complica; diventando una foresta intricata di successi e fallimenti, un palcoscenico dove si mette in scena la tragedia di una disperata ricerca della gioia.
Pensate forse che un albero si chieda il come della sua gioia? Pensate che un pesce o un uccello si chiedano "come posso essere felice"? Loro vivono la vita semplice, perché si limitano a vivere il presente senza farsi troppe domande.
Eppure, mi direte, anche un uccello, un cane, un cavallo soffrono. Persino un albero soffre quando la gelata ne brucia i germogli. La loro vita non può essere semplice, mi direte, perché è una continua lotta tra forze contrarie.
Mantenere in vita quel corpo, mantenerlo caldo e nutrito, far crescere quel ramo e far sbocciare quei fiori. Tutto ciò richiede sforzo, richiede sofferenza, sacrificio.
E io vi dirò… che avete ragione. La vita non è semplice, soprattutto quando un essere vi si fa strada per evolvere; ma semplice è il cammino che conduce quell'essere attraverso la foresta del mondo.
Si nasce, si vive, si muore.
L'animale che accetta di nascere, vivere, e morire… fa un cammino semplice. L'animale che si ribella illudendosi che ci sia un "come" da scoprire, si inoltra nella complessità che lui stesso crea.
Come posso essere felice? Grida la mia mente.
Non puoi. Risponde il mio cuore. Puoi solo accettare di essere, e lasciare che la felicità sgorghi fresca dalla fonte di quell'accettazione.