
Grazie per il tuo pensiero positivo: ricordando Louise Hay
Il 30 agosto se ne è andata Louise Hay, lasciando una preziosa eredità per l’umanità intera. Il suo lavoro, ma ancora di più, il suo esempio rimarranno nella storia umanità
Louise L. Hay ci ha lasciato lo scorso mese di agosto, ma il suo ricordo e la sua presenza sono tuttora palpabili e lo resteranno per lungo tempo.
Ma chi era questa signora? Come tantissime persone che hanno dato un grande contributo all’umanità, lei ha molto sofferto nella sua vita, alternando grandi successi ad enormi dolori, mostrando come sia possibile rialzarsi dopo grandi batoste e tornare a combattere, a vivere nel quotidiano nonostante le difficoltà, o forse addirittura grazie ad esse.
Una vita tormentata
La sua infanzia me l’ha raccontata lei stessa anni fa, quando l’avevo incontrata.
Nasce negli Stati Uniti nel 1926, in giovanissima età subì le angherie ed i soprusi di un patrigno, oltre che a soli cinque anni una violenza da parte di un vicino di casa. In piena adolescenza, verso i quindici anni, rimane incinta ma, non potendo badare al bambino, è costretta ad abbandonare il proprio figlio dandolo in adozione. Si trasferisce a Chicago, ma le sue frequentazioni sono solo con persone che si approfittano di lei e la maltrattano. La sua vita ha una svolta positiva verso il 1950 quando si trasferisce a New York e riesce a trovare lavoro come indossatrice nell’alta moda (era molto bella), fino a sposarsi nel 1954 con un ricco uomo d’affari britannico. Ma il suo matrimonio terminò dopo quattordici anni, poiché il marito la lasciò per una ragazza molto più giovane ed avvenente, episodio che lasciò un profondo segno nella sua vita. Era stata abbandonata ancora una volta.
Cominciò a frequentare la First Church of Religious Science della sua città, in realtà non una chiesa come la intendiamo noi, ma una scuola di sviluppo dei poteri della mente, da non confondere con la molto più chiacchierata Scientology. Il pensiero base di questa Chiesa risiede nel grande legame mente-corpo, nel quale la prima esercita una grande influenza sul secondo, al punto da poter generare guarigioni anche del fisico, non solo nella sfera emozionale, attraverso l’uso del pensiero e delle affermazioni positive. Lei diventa ministro di questa chiesa, le viene cioè dato il permesso di guidare gruppi utilizzando questo sistema.
Si è autoguarita da un tumore all’utero Nel ‘77 le venne diagnosticato un cancro all’utero, che lei guarì affrontando la malattia con sistemi non convenzionali: un’alimentazione vegetariana, clisteri e, ovviamente, il pensiero e le affermazioni positive. Questo fatto è ancora più sconvolgente se pensiamo che tutto ciò avvenne quarant’anni fa, una vera preistoria del nuovo paradigma. Lo scrivente, che iniziò il suo percorso in quegli anni, ricorda quanto scetticismo diffuso e ignoranza totale riguardava questi temi, seppur considerati affascinanti, e quanta fiducia cieca era riposta, per contro, nella medicina allopatica tradizionale.
Da quell’esperienza scaturì il primo libro Guarisci il tuo corpo, primo di una fortunata serie di libri diffusi in trenta Paesi in decine di milioni di copie. Nulla è più coinvolgente che essere protagonisti, parlare sulla base della propria esperienza, e Louise lo ha fatto creando, poi, la Hay Foundation, preparando istruttori in tantissimi Paesi, che hanno divulgato il suo corso di pensiero positivo.
Un nuovo modo di vivere e di pensare Questa donna straordinaria è stata realmente un’antesignana, una pietra miliare che ha contribuito in maniera consistente alla diffusione di un nuovo modo di vivere, di pensare, di vedere il mondo divulgando un pensiero di pace, di unità, di amore.
L’individuo è stato messo al centro del progetto, ciascun individuo, non con l’arroganza di chi vuol essere il migliore, bensì con la consapevolezza che ognuno di noi è il migliore, nessuno escluso. Pertanto si può vivere in totale armonia e serenità con il creato. Ancora di più: l’idea profonda che la nostra vita è creata e messa in moto dai nostri pensieri, nel bene come nel male. Pertanto è buona cosa imparare a dirigerli verso temi positivi in modo continuativo e non solo occasionalmente.
Curiosamente questi concetti sono totalmente in linea con le moderne teorie della fisica quantistica che ci spiegano come ognuno di noi influenzi e crei la propria realtà semplicemente osservandola, oppure attraverso l’entanglement che ci mostra quanto siamo collegati gli uni agli altri e come il beneficio di un pensiero positivo non si riverberi solo sul singolo individuo, ma sull’intera comunità.
L’amore che compie miracoli Louise Hay ha rappresentato una vera icona per tutti coloro che hanno intrapreso una strada alternativa, che hanno sposato un nuovo punto di vista. Praticamente tutte queste persone hanno letto almeno un suo libro, ascoltato una delle sue meditazioni, partecipato ad uno dei suoi seminari, comunque conoscono il suo nome ed il suo messaggio. Anche se non hanno colto il suo messaggio per intero, Louise Hay ha avuto l’innegabile merito di aver aperto una grande quantità di porte ad una moltitudine di persone
Ma la sua grandezza è stata quella di andare controcorrente e, come un rompighiaccio, procedere aprendo una strada mai battuta, anzi dovendo combattere non solo contro le resistenze di chi le si avvicinava, ma anche contro le paure, le reticenze di chi non era d’accordo con il nuovo paradigma e che quindi metteva continuamente i bastoni tra le ruote. Tuttavia lei ha continuato il suo lavoro coinvolgendo un numero incredibile di persone che non la dimenticheranno.
Grazie davvero Louise, per esserci stata e per aver rappresentato quel grande punto di partenza che ha permesso di avanzare sempre più velocemente. Mi piace concludere con uno dei suoi pensieri, che possiamo considerare dei veri mantra occidentali: “L’amore è la grande cura miracolosa. Amare noi stessi compie miracoli nelle nostre vite”.
Fonte:KarmaNews.it
Autore: Karmanews.it
