Ringiovanimento pranico

5 + 20 min. Un'antica pratica yogica per favorire la salute del corpo fisico.

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Il “ringiovanimento pranico” è un’altra antica pratica yogica per favorire la salute del corpo fisico… ma anche della propria psiche. Verosimilmente, qualcosa di simile esiste in tutte le tradizioni spirituali, in quanto è uno dei modi più semplici per caricare di energia attraverso il focus e il respiro le varie zone del corpo.

Qui te la propongo nella versione classica dello Yoga (così come tramandata dallo Swami Dr. John Mumford)  con l’aggiunta di una parte finale dedicata alla ghiandola pineale.

Vantaggi specifici di questa pratica:

  1. E’ molto efficace per contrastare l’affaticamento fisico e mentale
  2. Attiva i processi di auto-guarigione del corpo e rallenta tutti i processi di invecchiamento
  3. Aumenta l’assorbimento di ossigeno tramite l’apnea che porta a una contrazione della milza, mettendo così in circolazione un maggior numero di globuli rossi
  4. L’inspirazione profonda migliora l’azione cardiaca e facilita il flusso di ritorno del sangue venoso al cuore e ai polmoni
  5. La pratica finale sulla ghiandola pineale favorisce l’attivazione e il buon funzionamento di questa preziosa ghiandola

Meditazione guidata: “Ringiovanimento Pranico” (20 min.)

Istruzioni prima di cominciare

La meditazione si pratica tradizionalmente da sdraiati, possibilmente con la testa a nord e con le braccia lungo i fianchi. Tuttavia, qualsiasi posizione ti sia confortevole va bene, puoi anche provare a praticarla da seduto e verificare la differenza. Può essere effettuata quotidianamente e non c’è nessun tipo di controindicazione.

Se hai difficoltà ad effettuare le apnee con i tempi di questa meditazione, significa che la tua capacità polmonare è sotto la media (tipico nei fumatori o in chi ha problemi respiratori). Non è detto che sia grave, ma in questo caso piuttosto che sforzarti troppo di seguire i tempi della meditazione ti consiglio di limitarti a respirare normalmente senza effettuare le apnee e concentrandoti invece sulla focalizzazione dell’energia nelle varie zona dl corpo. Potrai in seguito esercitarti da solo nella ritenzione del respiro.

Se hai difficoltà a visualizzare/immaginare le varie zone del corpo, non irrigidirti e limitati invece a focalizzarti su ciascuna zona come puoi, sentendola come meglio riesci. In ogni caso, ricordati che “visualizzare” non significa necessariamente vedere come se avessi quella cosa davanti agli occhi (questo è possibile solo a livelli molto avanzati di concentrazione mentale), per iniziare può bastare avere un’immaginazione vaga e intermittente dell’oggetto su cui vuoi focalizzarti.


Ringiovanimento pranico avanzato

La meditazione guidata propone pause abbastanza brevi per le apnee, così da essere fruibile da tutti, ma con la pratica quotidiana da soli (senza la meditazione guidata) si dovrebbe diventare capaci di trattenere il respiro fino a 30 secondi, allo stesso tempo diventando intensamente consapevoli di ciascuna zona del corpo. Ogni zona dovrebbe essere percepita in modo tridimensionale, compresi eventuali organi presenti (un manuale di anatomia è quindi di grande aiuto!).

Idealmente bisognerebbe percepire l’energia riempire prima gli strati più interni di ciascuna zona, per poi spingersi verso l’esterno, fino a qualche centimetro oltre la pelle, formando un campo di forza.
Ma a parte la capacità di percezione/visualizzazione delle diverse aree del corpo, un fattore più importante ancora da sviluppare è la sensibilità cinestetica legata al caricarsi di energia sottile.

Con il tempo si deve diventare capaci di percepire una netta sensazione quando si carica una zona del corpo: che sia calore, formicolio, o altro.

Effettuando la pratica da soli, idealmente bisognerebbe farla per non meno di 15 minuti, nel caso ripetendo il passaggio sulle zone del corpo più volte, o aumentando i tempi finali di focalizzazione sulla ghiandola pineale.

Musica meditazione: “Sacred Heart” by Johann Kotze

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