Ciao carissima,
ti ringrazio di cuore per aver postato pubblicamente la tua esperienza... sono sicuro che sarà di ispirazione a molti!
Ti scrivo di nuovo qui quanto avevo scritto via mail, con alcune aggiunte
in una situazione come la tua tutto ciò che fa rilasciare la resistenza va bene.
Eviterei invece di lavorare sul terzo occhio, non credo ti sia utile mettere troppa carne al fuoco, devi rilasciare e lasciare andare gradualmente tutto ciò che ti ha portato a vivere questa potente esperienza,
così che tu la possa usare come trampolino evolutivo... cosa peraltro, che stai già facendo ottimamente mi sembra!
Una malattia importante è sempre una meravigliosa occasione, ma solo chi è già vicino al risveglio può capirlo. Tu lo hai capito perfettamente e per questo dovresti congratularti con te stessa ogni giorno, stai facendo un magnifico lavoro.
Per quanto riguarda il percorso terapeutico da seguire, ognuno deve valutare personalmente in base a quel percorso che gli permette maggiormente di rilasciare la resistenza.
Una contraddizione che ho notato spesso e che ti invito a contemplare è che quando ci affidiamo alle forze invisibili per trasformare una malattia, ma poi continuiamo a fare gli esami standard all'ospedale... è come se dicessimo "mi fido, ma non fido". Ogni volta che andiamo a farci un esame è come se sottolineassimo nuovamente che quel disturbo fisico esiste ancora, e che va monitorato. Così facendo, talvolta ricadiamo nella dinamica di fare un passo avanti (spostarsi in una realtà in cui quel disturbo è già guarito) e uno indietro (fare le visite ospedaliere perchè quel disturbo esiste ancora).
Attenzione, non ti sto suggerendo di non fare la chemio o le visite, assolutamente! Ti sto solo facendo notare una contraddizione che vale la pena contemplare. Talvolta ci è utile seguire l'iter ospedaliero, e rimuovere fisicamente il tumore, perchè altrimenti non siamo in grado di sentirci guariti. E qui, l'unica cosa che conta è accedere allo stato di coscienza in cui ci sentiamo guariti e mantenerlo costante il più possibile, il resto accade da solo.
Conoscevo una donna che durante la chemio scriveva sulle flebo "amore, bellezza, guarigione". Mentre i liquidi entravano nel suo corpo li inondava di amore, immaginava che fossero nettare divino che nutriva le sue cellule. Non solo è guarita, ma non ha sperimentato nessun effetto collaterali, nè vomito, nè perdita dei capelli... niente. Tanto è potente la nostra consapevolezza, che possiamo ingerire veleni e trasformarli in nettare degli dei
Un consiglio pratico posso dartelo però: la dieta. Una dieta tutta integrale e vegetariana potrà sostenerti molto, ho sentito una conferenza sull'alimentazione anticancro del Dott. Mirco Bindi qualche giorno fa, davvero moto interessante, ti consiglio il suo libro che puoi trovare qui
http://www.mircobindi.com/.
Abbraccio,
N.