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  9 Giugno 2017
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Buona sera a tutti, Prima di iscrivermi a questo corso, ho chiesto a Niccolò di aiutarmi nella scelta.
Condivido il momento che sto vivendo.

Ultimamente sn approdata a te e mi ritrovo in tutto quello k dici. Cm se lo avessi sempre saputo e,fino a qualche anno fa, l ho anche inconsapevolmente messo in pratica. Negli ultimi anni della mia vita,però,ho fatto assopire il mio essere.

Questo mi ha portato la "malattia" o,cm dici tu, il mio corpo fisico mi ha comunicato qualcosa ed è iniziato il processo di guarigione. Ho fatto un intervento, ma il percorso della.medicina tradizionale prevede terapie di "prevenzione" devastanti. 4 sedute di chemio "rossa" e 12 "bianche". Già dopo la prima sentivo k dovevo allontanarmi. Mi sembra k il mio corpo mi dica di lasciar la chemio.

Ieri, k sn arrivata alla penultima di quelle pesanti, ho proprio sentito il mio corpo k voleva fuggire. Poi una serie di altri segnali: nella sala d attesa., Avevo di fronte a me il cartello di un'associazione k si chiama O.S.A. e continuavo a leggere osa osa...quando sn entrata x questa seduta,hanno chiuso la porta della stanza perché c era un'ape...qualche giorno fa,durante una seduta di riflessologia plantare,ho avuto una visione. Sul mio braccio sinistro c era una grande ape k mi guardava. L ape è un animale a me caro da quando,anni fa, ho visto La belle histoire di Lelouch,nn so se lo conosci. Ho pensato k quest' ape fosse lì per mandarmi un altro msg,ma sn rimasta seduta lì...
In questi anni il mio corpo mi ha invitato tanti segnali, ma io ho scelto di nn ascoltarli. Sn arrivata a questo. Al tumore al seno. Mi sembra k, se continuo a nn ascoltare il mio corpo...nn so k cosa mi succederà. Sto mandando apprezzamenti anche alla chemio.
Attraverso la metamedicina di claudia rainville,ho capito qual è il messaggio k il mio corpo mi ha mandato, il conflitto da sciogliere.
Sento forte qualcosa k è successo in qualche vita passata k è cm se nn voglio ricordare. Sn affascinata molto dalle regressioni di Brian Weiss solo k...cm c arrivo?
Questo tipo di percorso è iniziato poco prima di scoprire la malattia ascoltando la meditazione self healing di Louise Hay.
Una mia cara amica mi sta facendo trattamenti a distanza. Sn angosciata dalla tac k ha rivelato micronoduli ai polmoni,k potrebbero tranquillamente essere vecchie infiammazioni cicatrizzate e niente di più,ma è da ricontrollare. Dopo la tua meditazione,contatto quegli organi in particolare e comunico loro la mia paura. Ho ringraziato il mio seno destro per il suo sacrificio nell esprime la malattia.
Faccio meditazioni per attivare la ghiandola pineale e sento forte calore e pressione sulla testa.
Nell'inviare apprezzamenti, ho difficoltà ad inviarne alla mia anima,anxhe se forse sto riuscendo a sbloccarmi.
Sicuramente lei mi ha già comunicato tanto solo k io sn un po' cm san Tommaso, cm se ho difficoltà a credere, ad affidarmi, soprattutto in questa situazione k ha a k fare cn la "malattia".
La mia riflessologa dice, ed io condivido, k devo contattare la mia.anima. lei sa k cosa è giusto x me. Ma riuscirò a comprende chiaramente e in modo univoco quello k ha da dirmi? Le mie paure sn anche molto legate al fatto k ho due bambini...
Scusami se ho scritto tanto, ti ho fatto un quadro generale per arrivare alla fatidica domanda. Qual è il corso k mi suggerisci di seguire in questa situazione?
Grazie dell'ascolto e complimenti per quello k fai.
emmecci
Va bene così, non dobbiamo forzare troppo le nostre convinzioni altrimenti produciamo solo stress. Va bene però forzarle un poco e gradualmente per non restarvi intrappolati: questo è il modo più dolce e armonico di procedere.
Talvolta abbiamo bisogno di uno shock e del sapore del terremoto della sofferenza per uscire dai nostri limiti illusori, ma a mio parere dovrebbe essere un'eccezione e non la norma.

Poiché solo ciò che crediamo possibile può verificarsi, rispettiamo quindi le nostre convinzioni attuali ma piano piano le modifichiamo, considerandole nostri servitori e non l'unico paradigma possibile.
circa 6 anni fa
·
#529
L'ho pensato anch'io che, affidandomi all'Universo completamente, sarebbe forse una contraddizione continuare il percorso terapeutico tradizionale. Il mio dilemma nasce proprio di là. Sento fortemente che devo lasciarlo, ma non riesco a lasciarlo.
Il mio corpo per anni mi ha detto che non era quella la strada, ma non l'ho voluto ascoltare e sono arrivata a questo. E ora a me sembra mi stia dicendo la stessa cosa, ma non riesco a lasciarmi andare del tutto, per ora.
Quando ero lì e sentivo di dover fuggire, ma poi sono rimasta, ho pensato che quello che mi stavano iniettando fosse Amore Infinito.
Sono un pò come l'immagine, probabilmente sbagliata, che è stata diffusa di san Tommaso. Finchè non ho la certezza, non riesco completamente.
Intanto, intorno a me, ho incontrato persone, anche che non conoscevo prima, che mi sostengono. Anche chi mi ha aiutato con l'alimentazione, che ho cambiato completamente, dopo la prima chemio. Ho eliminato zuccheri, carne, latte e derivati, glutine e solanacee. Ho inserito integratori di varia natura per sostenermi e liberarmi il più presto possibile di quello che circola nel mio corpo e che bisogna eliminare il più preso possibile.
Guarderò il libro che mi hai suggerito, grazie di tutto
mc
Ciao carissima,
ti ringrazio di cuore per aver postato pubblicamente la tua esperienza... sono sicuro che sarà di ispirazione a molti!

Ti scrivo di nuovo qui quanto avevo scritto via mail, con alcune aggiunte :)

in una situazione come la tua tutto ciò che fa rilasciare la resistenza va bene.
Eviterei invece di lavorare sul terzo occhio, non credo ti sia utile mettere troppa carne al fuoco, devi rilasciare e lasciare andare gradualmente tutto ciò che ti ha portato a vivere questa potente esperienza,
così che tu la possa usare come trampolino evolutivo... cosa peraltro, che stai già facendo ottimamente mi sembra!

Una malattia importante è sempre una meravigliosa occasione, ma solo chi è già vicino al risveglio può capirlo. Tu lo hai capito perfettamente e per questo dovresti congratularti con te stessa ogni giorno, stai facendo un magnifico lavoro.

Per quanto riguarda il percorso terapeutico da seguire, ognuno deve valutare personalmente in base a quel percorso che gli permette maggiormente di rilasciare la resistenza.

Una contraddizione che ho notato spesso e che ti invito a contemplare è che quando ci affidiamo alle forze invisibili per trasformare una malattia, ma poi continuiamo a fare gli esami standard all'ospedale... è come se dicessimo "mi fido, ma non fido". Ogni volta che andiamo a farci un esame è come se sottolineassimo nuovamente che quel disturbo fisico esiste ancora, e che va monitorato. Così facendo, talvolta ricadiamo nella dinamica di fare un passo avanti (spostarsi in una realtà in cui quel disturbo è già guarito) e uno indietro (fare le visite ospedaliere perchè quel disturbo esiste ancora).

Attenzione, non ti sto suggerendo di non fare la chemio o le visite, assolutamente! Ti sto solo facendo notare una contraddizione che vale la pena contemplare. Talvolta ci è utile seguire l'iter ospedaliero, e rimuovere fisicamente il tumore, perchè altrimenti non siamo in grado di sentirci guariti. E qui, l'unica cosa che conta è accedere allo stato di coscienza in cui ci sentiamo guariti e mantenerlo costante il più possibile, il resto accade da solo.

Conoscevo una donna che durante la chemio scriveva sulle flebo "amore, bellezza, guarigione". Mentre i liquidi entravano nel suo corpo li inondava di amore, immaginava che fossero nettare divino che nutriva le sue cellule. Non solo è guarita, ma non ha sperimentato nessun effetto collaterali, nè vomito, nè perdita dei capelli... niente. Tanto è potente la nostra consapevolezza, che possiamo ingerire veleni e trasformarli in nettare degli dei :)

Un consiglio pratico posso dartelo però: la dieta. Una dieta tutta integrale e vegetariana potrà sostenerti molto, ho sentito una conferenza sull'alimentazione anticancro del Dott. Mirco Bindi qualche giorno fa, davvero moto interessante, ti consiglio il suo libro che puoi trovare qui http://www.mircobindi.com/.

Abbraccio,
N.
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