Ciao Benedetta
Mi piace molto questo nuovo spazio” dedicato “ dell’ Accademia infinita.... ! È una bella idea!!
Le tue riflessioni le condivido in pieno ... se però dovessi riflettere su che visione ho della genitorialità, il concetto della non interferenza mi richiama più che l’angelo custode , quella bellissima immagine de “ il profeta” di Gibran che parla dei genitori come l’arco dai cui le frecce ( i figli) vengono scoccate..... mi risuona di più immaginare una freccia direzionata da un arco leale che dopo averle dato tutti gli strumenti della sua conoscenza e coscienza la lascia libera di tracciare nel cielo la propria parabola.
E qui mi riaggancio al concetto di genitorialità per me: ho sempre pensato questo concetto più che legato ad una protezione sempre presente ma discreta, come il tuo angelo custode, a ciò che lascerò ai miei figli ( 16 e 13 anni) dopo la mia morte, e ho sempre avuto il desiderio di lasciare loro più che un patrimonio materiale, che forse avranno ma attualmente non me ne preoccupo,ad un patrimonio più “spirituale”, non tanto fatto di credenze o ideologie ma di strumenti molto pratici per entrare in contatto per esempio con le proprie emozioni, familiarizzare con il loro linguaggio e poi rielaborare il tutto nel pieno rispetto della loro individualità e originalità .... si può insegnare loro come costruire fondamenta solide ... ma poi che casa costruiranno sarà a far loro.
Inoltre amo pensare ,ma non è detto che cambi idea, al ruolo del genitore come di un riferimento, di una guida , almeno per una certa parte della vita ... che dia dei modelli, giusti o sbagliati che siano, da cui il bambino debba partire per poi rielaborare.... e confezionarsene dei nuovi...credo che i modelli, gli insegnamenti sono importanti più che per il loro contenuto concettuale per il messaggio di maggiore o minore coerenza questi possano veicolare : mi viene questo esempio ...spesso una regola dei genitori per far mangiare i bambini è ed é stata che si deve mangiare tutto, e non si lascia il piatto a metà. Ora concettualmente le nuove scienze educative probabilmente dissentono da questa regola , e francamente io non l’ho mai applicata ....però in questa regola c’è molta coerenza che spiega come le cose non vadano lasciate metà, che non si può sempre iniziare qualcosa e poi non portarla a termine ...
Questo per dire che una regola di per se anche “ sbagliata “ può mandare un messaggio molto chiaro che responsabilizza e fa crescere...
Capire, poi, dove sia il limite fra il tuo dovere di genitore di indirizzare e quello lasciarli andare affinché sperimentino per conto loro ... beh! penso che ad una certa età te lo facciano capire loro molto bene...e quando questo avviene non puoi che rallegrartene se , come dicevi molto bene tu, Benedetta, nella tua introduzione , hai saputo sfruttare questa bellissima avventura di essere genitore, per una tua crescita personale! GRAZIE !