Ciao,
il comune denominatore io credo che sia la "dipendenza".
Noi sviluppiamo dipendenza per centinaia di cose grandi e piccole, ma la dipendenza da un'altra persona è certamente una delle più diffuse e dolorose, soprattutto perchè non viene spesso considerata qualcosa da guarire, ma la norma.
Finchè non si rende l'altro completamente libero di essere sè stesso, non è possibile sentirci liberi a nostra volta.
Ma per rendere l'altro libero, è necessario affrontare il grande vuoto d'amore che abbiamo, il bisogno di essere amati, riconosciuti, accettati. E infine la possibilità di essere completamente soli con sè stessi.
Tutti questi vuoti d'amore nascono nell'infanzia, ed ecco perché si cerca spesso la mamma e il papà nell'altra persona, non di rado rimettendo in campo le stesse dinamiche conflittuali che avevamo con il genitore, oppure attirando persone molto simili nel loro modo di fare del genitore.
Io, nella mia relazione con la mia attuale meravigliosa compagna, ho potuto raggiungere un livello più ampio di consapevolezza solo quando ho guarito in me il bisogno di essere amato tutti i costi. Accettando, ad esempio, l'eventualità di una separazione, accettando che l'altro non è "nostro" e che se lo amiamo veramente dobbiamo lasciarlo libero persino di abbandonarci se ci accorgiamo che ciò lo renderebbe più felice.
In altre parole, solo quando rendere felice l'altro diventa ciò che veramente rende felici anche noi, allora la relazione può crescere.
Questo vale per qualsiasi relazione, non solo per due amanti.
Abbraccio