Ciao Laura,
mi chiedo un bambino come può essere responsabile di gesti atroci nei suoi confronti?
il dubbio che tu poni è uno dei più antichi del mondo e non credo ci sia una risposta veramente soddisfacente... tranne quella l'esperienza personale.
Posso darti delle risposte "filosofiche" però.
Il bambino in questione sarà di solito veramente capace di perdonare il proprio carnefice quando diventerà adulto, non solo fisicamente ma soprattutto spiritualmente. Nel momento in cui il suo livello di coscienza sarà abbastanza elevato, si renderà conto di non essere mai stato in realtà un bambino, ma di avere vissuto milioni di anni di esperienze nel tempo lineare, di essere stato a sua volta carnefice in altre esperienze... insomma d fare parte di un gioco di coscienza infinitamente più vasto e ricco di quanto potesse immaginare.
Questa consapevolezza sorgerà di solito inizialmente in maniera intuitiva... ovvero capirà che assumersi la responsabilità della propria esperienza e perdonare i propri carnefici gli fa bene e gli permette di andare oltre, anche se non ha ancora diciamo le "prove" di queste intuizioni.
Più avanti, smuovendo questi blocchi emozionali e elevando ancora di più la propria consapevolezza, potrà rivivere memorie di altre esperienze di vita... ricevendo così le prove concettuali di ciò che aveva intuitivamente compreso.
A me a tanti altri è accaduto così... abbiamo rivissuto esperienze in cui avevamo ucciso, violentato, torturato... e questo ti proietta ancora di più verso la volontà di perdonare continuamente e lasciare andare ogni giudizio.
Ora, dire che uno "è completamente responsabile di ciò che gli accade" può essere frainteso. Perchè in realtà ogni creazione è sempre una co-creazione di diverse consapevolezze individuali che giocano insieme, si tratta dunque di una responsabilità condivisa.
Ciò di cui però si è certamente responsabili è il modo in cui si sceglie di vivere, filtrare e interpretare le proprie esperienze.
Uno vive il trauma in maniera tragica, un altro lo elabora e passa oltre. Sono due modi diversi di interpretare la stessa esperienza. Il modo in cui interpreti e la tua capacità di andare oltre dipende dal tuo grado di consapevolezza/saggezza.
Diciamo dunque che capire il concetto di responsabilità va fatto passo passo... prima si accetta di essere responsabili delle piccole cose, e poi si comincia ad ampliare questa comprensione. Ad un certo punto diventa più chiaro che non si può essere responsabili solo al 50%, non ha senso. Se si co-crea la propria realtà, è una co-creazione totale.
Per quanto possa apparire difficile da accettare, l'essere umano è capace di farlo. Ora più che un tempo. Gesù perdonava ed amava totalmente i propri carnefici, non perchè fosse "buono", ma perchè la fiamma che lo alimentava era Amore totale. Questo stato di coscienza oggi più che mai è vicino ai cuori di molti che si stanno svegliando, non è più solo riservato a mistici e santi.
Ma non va raggiunto con uno sforzo mentale, non va tanto compreso con la razionalità quanto vissuto e vissuto ancora, finchè non diventa un naturale mondo di stare al mondo. L'intelligenza del Cuore sa già qual'è la strada da seguire.
Abbraccio
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