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  4 Gennaio 2019
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Ciao ragazzi e ragazze, secondo voi quanto l'amore può essere incondizionato? Poco tempo fa sono uscito da una relazione sentimentale con un una persona affetta da disturbo "borderline" di personalità. Almeno così, descritto dal DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) e dalla sua diagnosi, da lei dichiaratami. Sono già intervenuto qui sul forum, poco tempo fa, non toccando precisamente questa storia, ma affrontando un tema collegato. Il fatto è che sto cercando piano piano di recuperare la mia consapevolezza, ma ammetto che continuo a scoprire nuove cose su di me e su tutte le relazioni associate, creandomi, a volte, dubbi su fiducia in generale e consapevolezza personale. Anche se non si può identificare il comportamento più corretto possibile, quello che sto cercando di fare (da più di un anno e anche lungo la durata di tempo che ho avuto con la persona in questione) è restare semplici, farsi la verità come alleata migliore, riconoscere i propri limiti e cercare di fare del bene a me e a tutte le persone attorno (comprese quelle fastidiose). Ovviamente, come voi sapete, aprirsi può essere un'arma a doppio taglio, poiché l'altra persona da una parte può aprirsi, ma dall'altra può approfittarsene nel vero senso. Tuttavia, se l'amore è incondizionato questo non dovrebbe nuocere su di te perché consapevolezza e verità ti salverebbero in ogni caso.

Leggendo, documentandomi e guardando video sui disturbi di personalità, vedo che la co-dipendenza è un fattore (forse disturbo) che mi riguarda (non che non lo sapessi, poiché prima del rapporto con questa persona, il lavoro su me stesso mi ha fatto fare grandi passi in avanti, migliorando in positivo). Nonostante sia consapevole di avvertire sensazioni di disagio con alcune persone (proprio perché non ho un amore incondizionato), scelgo di allinearmi (utilizzando il termine di Niccolò) appunto, sulla scelta più giusta per entrambi, razionalizzando e unendomi al retto pensiero e alla retta azione. Secondo voi, questo comportamento è corretto? Mi spiego meglio... in certi momenti alla mia ex-ragazza dicevo cose molto belle (es. tu meriti tanto, sei giusta così come sei, nonostante le sue sfuriate vs persone potessero essere bomba atomica nei momenti negativi), poiché volevo genuinamente che lei si sentisse davvero bene, comprendo quella sua sensazione di vuoto costante e perché si, volevo anche il mio bene. Un video di oggi che ho visto a proposito della co-dipendenza dice che dietro queste azioni così altruiste, si cela dietro un atteggiamento egoista. Il mio però voleva essere un atteggiamento di cura che potesse portarci entrambi verso il bene, procurando sensazioni di piacere sia su di lei che su di me. A parte come è finita (la sensazione di negatività del rapporto mi stava trascinando dentro), è ovvio che dietro si nascondesse un'intenzione di miglioramento della relazione (penso che si costruiscano anche così le relazioni, tutti noi viviamo momenti di alti e bassi). Non era una manipolazione la mia. Inoltre provavo davvero una forte passione per quella persona. Ma se questo può essere considerato un atteggiamento egoista, allora uno come dovrebbe comportarsi? Poi, come posso fare la situazione migliore con alcune persone, anche "fastidiose", se si riconosce che in quel momento si è avvolti da una "sensazione di ombra" e consapevolmente si sa che sarebbe sbagliato poter dire certe affermazioni dettate dal momento?

Scusatemi la lunghezza, spero che il messaggio sia chiaro e che magari possa essere d'aiuto anche a voi.
Un abbraccio a tutti!
Ciao Emanuele,
è stimolante ciò che porti, perchè penso che la relazione di coppia sia in assoluto una delle esperienze più formative ma anche più difficili da attraversare, è una grandissima sfida... e se si ha il coraggio di guardarsi veramente dentro senza fuggire diventa una bomba evolutiva.
in certi momenti alla mia ex-ragazza dicevo cose molto belle (es. tu meriti tanto, sei giusta così come sei, nonostante le sue sfuriate vs persone potessero essere bomba atomica nei momenti negativi), poiché volevo genuinamente che lei si sentisse davvero bene, comprendo quella sua sensazione di vuoto costante e perché si, volevo anche il mio bene. Un video di oggi che ho visto a proposito della co-dipendenza dice che dietro queste azioni così altruiste, si cela dietro un atteggiamento egoista.


Credo che l'atteggiamento egoista possa rivelarsi quando si consola qualcuno per evitare che il suo sfogo ci travolga, o per sentirsi "buoni". Non si può generalizzare. Partendo dal presupposto che in un certo senso ogni cosa che facciamo la facciamo perchè ci da piacere a un certo livello, e quindi è "egoistica" in quel senso, la vera differenza con un'azione pura che è stimolata dallo Spirito è che quell'azione la facciamo senza aspettarci proprio niente in cambio. Anzi, se in cambio riceviamo uno schiaffo, accettiamo anche quello e continuiamo ad amare senza riserve. Questo è l'amore incondizionato, ed è un'esperienza rara.

E giustamente tu dici quanto aprirsi possa essere controproducente; infatti ci vuole saggezza. Amare per me non è lasciare che l'altro ti manipoli o ti usi, è anche saper chiudere quando è il momento giusto, saper riconoscere la scelta che porta con sè maggiore consapevolezza per entrambi. Non sta a noi portare le valigie altrui, chi lo fa in modo compulsivo, chi si fa sempre in quattro per gli altri fino ad annullarsi, spesso ama poco sé stesso, o cerca di redimere un vecchio senso di colpa.

A volte si porta consolazione a una persona perchè proviamo empatia, vogliamo farla stare meglio, ma magari ciò non la fa crescere, magari avrebbe bisogno di una spinta o di uno strattone in quel momento. Solo chi vola molto alto sa compiere sempre le azioni giuste che lo Spirito gli indica senza preoccuparsi delle conseguenze, per la maggior parte di noi, soprattutto in una relazione di coppia, non ci si può porre a "maestri" dell'altro. Si sbaglia, ci si confonde, ma l'importante è non smettere di amare e continuare a rinnovare la fiducia.

Un mio amico ha avuto una bambina da poco, e ha chiesto a suo padre "babbo, ma tu quando io ero piccolo come ti comportavi con me perchè io venissi su bene?"
e suo padre gli ha risposto "ma... come fai fai, tanto sbagli sempre!"

mi ha fatto sorridere quando me lo ha raccontata, perchè credo che sia molto vero. Con i figli così come nella coppia non ci può essere una regola fissa. L'importante è essere coerenti, praticare ciò che si predica, amare sinceramente, e continuare a sbagliare senza perdersi d'animo.

Non credo che nessuno possa pretendere di curare una persona affetta da disturbi psichici gravi, anche perchè il suo bagaglio non è il nostro, e perchè ci sia guarigione bisogna che uno accetti l'amore che gli doni.
Detto questo però, tu hai seminato sinceramente, e quei semi sono sicuro faranno bene sia a te che a lei, in modi e tempi che non sappiamo.
Capisci... per me non è importante il risultato, o dove si arriva, o cosa si ottiene. Certo, è importante arrivare da qualche parte ma l'esperienza che uno vive per arrivarci è molto più densa di crescita e insegnamenti.
Tu, accettando di vivere quella relazione e mettendoci amore sincero, chissà quanti insegnamenti hai raccolto, oltre a seminarne tu stesso.

Credo che in fondo, questa sia un po' la via che conduce piano piano ad amare sempre più incondizionatamente...

Abbraccio
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