Ciao Emanuele,
è stimolante ciò che porti, perchè penso che la relazione di coppia sia in assoluto una delle esperienze più formative ma anche più difficili da attraversare, è una grandissima sfida... e se si ha il coraggio di guardarsi veramente dentro senza fuggire diventa una bomba evolutiva.
in certi momenti alla mia ex-ragazza dicevo cose molto belle (es. tu meriti tanto, sei giusta così come sei, nonostante le sue sfuriate vs persone potessero essere bomba atomica nei momenti negativi), poiché volevo genuinamente che lei si sentisse davvero bene, comprendo quella sua sensazione di vuoto costante e perché si, volevo anche il mio bene. Un video di oggi che ho visto a proposito della co-dipendenza dice che dietro queste azioni così altruiste, si cela dietro un atteggiamento egoista.
Credo che l'atteggiamento egoista possa rivelarsi quando si consola qualcuno per evitare che il suo sfogo ci travolga, o per sentirsi "buoni". Non si può generalizzare. Partendo dal presupposto che in un certo senso ogni cosa che facciamo la facciamo perchè ci da piacere a un certo livello, e quindi è "egoistica" in quel senso, la vera differenza con un'azione pura che è stimolata dallo Spirito è che quell'azione la facciamo senza aspettarci proprio niente in cambio. Anzi, se in cambio riceviamo uno schiaffo, accettiamo anche quello e continuiamo ad amare senza riserve. Questo è l'amore incondizionato, ed è un'esperienza rara.
E giustamente tu dici quanto aprirsi possa essere controproducente; infatti ci vuole saggezza. Amare per me non è lasciare che l'altro ti manipoli o ti usi, è anche saper chiudere quando è il momento giusto, saper riconoscere la scelta che porta con sè maggiore consapevolezza per entrambi. Non sta a noi portare le valigie altrui, chi lo fa in modo compulsivo, chi si fa sempre in quattro per gli altri fino ad annullarsi, spesso ama poco sé stesso, o cerca di redimere un vecchio senso di colpa.
A volte si porta consolazione a una persona perchè proviamo empatia, vogliamo farla stare meglio, ma magari ciò non la fa crescere, magari avrebbe bisogno di una spinta o di uno strattone in quel momento. Solo chi vola molto alto sa compiere sempre le azioni giuste che lo Spirito gli indica senza preoccuparsi delle conseguenze, per la maggior parte di noi, soprattutto in una relazione di coppia, non ci si può porre a "maestri" dell'altro. Si sbaglia, ci si confonde, ma l'importante è non smettere di amare e continuare a rinnovare la fiducia.
Un mio amico ha avuto una bambina da poco, e ha chiesto a suo padre "babbo, ma tu quando io ero piccolo come ti comportavi con me perchè io venissi su bene?"
e suo padre gli ha risposto "ma... come fai fai, tanto sbagli sempre!"
mi ha fatto sorridere quando me lo ha raccontata, perchè credo che sia molto vero. Con i figli così come nella coppia non ci può essere una regola fissa. L'importante è essere coerenti, praticare ciò che si predica, amare sinceramente, e continuare a sbagliare senza perdersi d'animo.
Non credo che nessuno possa pretendere di curare una persona affetta da disturbi psichici gravi, anche perchè il suo bagaglio non è il nostro, e perchè ci sia guarigione bisogna che uno accetti l'amore che gli doni.
Detto questo però, tu hai seminato sinceramente, e quei semi sono sicuro faranno bene sia a te che a lei, in modi e tempi che non sappiamo.
Capisci... per me non è importante il risultato, o dove si arriva, o cosa si ottiene. Certo, è importante arrivare da qualche parte ma l'esperienza che uno vive per arrivarci è molto più densa di crescita e insegnamenti.
Tu, accettando di vivere quella relazione e mettendoci amore sincero, chissà quanti insegnamenti hai raccolto, oltre a seminarne tu stesso.
Credo che in fondo, questa sia un po' la via che conduce piano piano ad amare sempre più incondizionatamente...
Abbraccio
"Amare per me non è lasciare che l'altro ti manipoli o ti usi, è anche saper chiudere quando è il momento giusto, saper riconoscere la scelta che porta con sè maggiore consapevolezza per entrambi. Non sta a noi portare le valigie altrui, chi lo fa in modo compulsivo, chi si fa sempre in quattro per gli altri fino ad annullarsi, spesso ama poco sé stesso, o cerca di redimere un vecchio senso di colpa."
In merito a questo tuo paragrafo e alla co-dipendenza, giusto qualche anno fa, mi sarei praticamente fatto travolgere fino ad annullarmi quasi totalmente. Mi sono accorto, da quando ho intrapreso man mano un certo percorso di guarigione su me stesso, di quanto prima agivo inconsapevolmente! Ovviamente chissà quanto c'è ancora da capire. Tutti noi forse, su alcune cose siamo lì per lì, come quasi per arrivarci, ma chissà quanto ancora siamo lontani su altro. Tuttavia, una cosa forse è certa, un meccanismo è stato lubrificato o meglio sbloccato ed è proprio qui che il processo di consapevolezza prende parte.
Un abbraccio ancora