Come uscire dalla depressione… abbracciandola

Questo articolo è dedicato a tutti coloro che si sentono depressi. Ho passato diverso tempo in quella palude che chiamiamo “depressione”, e anche se non posso dire di essere stato clinicamente depresso ho sicuramente sperimentato e appreso molto da questa esperienza. Per questo motivo scelgo qui di condividere alcune intuizioni che ho ricevuto e alcuni consigli per coloro che in questo momento si sentono impantanati.

La depressione è una condizione tipica del nostro tempo e del cosiddetto “primo mondo”. Le sue radici, per quanto ho potuto sperimentare, sono da individuare nella generale perdita del senso che caratterizza il nostro mondo iper-industriale, iper-tecnologico e iper-superficiale. Tutto è diventato piuttosto relativo: molti di noi non trovano più valori forti in cui credere, le informazioni sono diventate un chiacchiericcio superficiale nello stream di Facebook e il mondo si è fatto, per così dire, sfocato.

Naturalmente ognuno ha radici soggettive per la propria depressione, ma in generale la mancanza di valore e senso è un sintomo che quasi tutti abbiamo sperimentato.

Questo è anche il motivo per cui la depressione può diventare uno dei più potenti catalizzatori verso il risveglio della consapevolezza: questo stato di coscienza così stagnante può spingerci a ricercare profondamente il Vero, fino a scoprire che l’unica verità che resiste all’apparente insensatezza del mondo è quella che possiamo generare dentro di noi, con le nostre proprie forze creative.

Ci sono anche cause prettamente fisiologiche per la depressione, anche io posso dire di avere tante volte percepito che qualcosa era storto nella chimica del mio cervello: tutto andava bene intorno a me, ma il mio umore era a pezzi e mi sentivo completamente privo di energia e motivazione. In alcuni casi è importante indagare e agire sulla chimica del nostro corpo (uno degli agenti centrali per il nostro stato dell’umore è l’ormone della serotonina, prodotta sia dal cervello che dal sistema gastro-intestinale).
Tuttavia, anche se ci rivolgiamo alla chimica, ci sono sempre fattori legati al nostro stato di coscienza sui quali possiamo intervenire avviando un percorso di ricerca interiore.

Infine, se la depressione è dovuta a traumi del passato, indagare e guarire queste esperienze è di grande aiuto… in questo articolo mi concentrerò però su quel tipo di depressione che sembra essere slegata da una causa esterna, o che appare come una reazione estremamente sproporzionata rispetto a ciò che ci accade nella vita.


Sono depresso e la vita non ha senso

depressione clownSe ti senti o ti sei sentito depresso ti sarà capitato di svegliarti una mattina e di non trovare alcuna ragione valida per scendere dal letto: tutto sembra non avere alcun senso, ed è una sensazione che ti precipita nel giro di poco in una palude dove ogni movimento ti costa sforzi enormi.

Se hai mai pensato che la vita non abbia senso, ecco la più importante lezione che potresti ricavarne: la vita non ha senso… perchè stai scegliendo di non dargliene uno.

Pensare che la vita abbia un senso di per sè è pura illusione. L’unico senso che la vita ha è la spinta a riprodursi, differenziarsi e arricchirsi. Un processo che viene chiamato “evoluzione”. Ma oltre a questo ognuno deve dare alla vita il senso che preferisce.

Quando cominci a diventare passivo e scegli di non dare più un senso alle cose, allo stesso tempo cominci a percepire che le cose non hanno un senso. Questo accade perchè la tua consapevolezza non è come uno che va al cinema a guardare un bel film preconfezionato. La tua consapevolezza è ciò che crea il film in tempo reale, dando senso alle cose che la circondano.  Quando scegli di non farlo, il film diventa sempre più sfocato finchè sembra che tutto non abbia più alcun senso.

Una persona abbastanza depressa tempo fa mi ha detto: “Vorrei tanto essere come te, vorrei credere che siamo noi a creare la nostra realtà, ma sono troppo realista, non riesco a vedere oltre la realtà… vorrei tanto riuscire a farlo però!”.

Le persone depresse spesso si sentono realiste. Anche questa, se ci rifletti un attimo, è pura illusione.

Una persona depressa vede sfiga ovunque, una persona entusiasta vede opportunità ovunque. La persona depressa sta molto male e quella entusiasta molto bene. Nessuna delle due persone vede le cose come realmente sono, perchè le cose non sono in nessun modo! Le cose sono solo come scegli di vederle. Quindi uno sceglie di vederle come sfiga, caos, insensatezza e l’altro sceglie di vederle come opportunità, ordine, senso profondo. E’ solo una questione di scelta.

E non illuderti neanche di essere un realista se vivi tutto in perenne medietà, nè troppo entusiasmo nè troppa tristezza: stai solo scegliendo di nutrire entrambi i punti di vista, ma quella non è una posizione più realista delle altre. Ogni singolo essere senziente su questo pianeta vede la vita in un modo diverso, per cui come possiamo parlare di oggettività, di realismo?

Se senti che la vita non ha senso, renditi conto che in questo momento non ha senso per te, ma che allo stesso tempo ha senso per tanti altri. Per alcune persone ha molto senso, per altre meno. Per ognuno ha un senso diverso. Tu ora stai scegliendo di non darle alcun senso. Perchè? Hai voglia di sentirti passivo? Hai voglia che qualcuno ti offra un senso, uno scopo? Hai desiderio che ti dicano cosa fare e dove andare, senza dove decidere più nulla?

Puoi farlo, se vuoi, basta che ti fai seguace di una via religiosa e dogmatica ed ecco che il senso della vita ti verrà offerto già cotto e pronto da mangiare. Se no, l’unica alternativa che hai è di cominciare a darle tu un senso.

Quando sei depresso… sei stanco di cazzate, senti che tutte le filosofie e tutti i blablabla sono spazzatura. Hai capito che niente ha senso, che tutto è caotico e che la vita è solo un ammasso di processi biologici a casaccio.

Oppure no, oppure credi che la bellezza e l’abbondanza esistano, ma tu te ne senti in qualche modo escluso. Vedi il successo degli altri, vedi la loro felicità, e senti che non ce n’è per te; tu sei escluso da quella vita felice, sei condannato alla sofferenza.

In entrambi i casi stai già scegliendo di dare un senso alla vita, stai creando la lente con cui guardare il mondo. Magari sarà la più distorta e controproducente delle lenti, ma almeno è la tua lente, è il tuo punto di vista. Non c’è niente di male nel vedere tutto nero o storto… fintanto che sei consapevole che è una scelta.

Perchè è solo quanto ti rendi conto che stai continuamente scegliendo un punto di vista, che puoi cominciare veramente a fare scelte diverse.


Ecco una descrizione di come io ho percepito le fasi della trasformazione durante la mia personale depressione. Questa descrizione non è frutto di nessuno studio ma deriva dalla mia intuizione, nella mia esperienza però si adatta a molte persone che vivono periodi depressivi.

Fase 1: permettiti di essere depresso

depressione brainPrima ancora di fare scelte diverse dalla depressione, permettiti di essere veramente depresso. Permetti a questa energia così pesante e stagnante di esprimersi veramente, dalle lo spazio di esistere e respirare.

Quando sei depresso, la maggior parte della sofferenza proviene dalla resistenza che offri a quella sensazione. Puoi sentirti in colpa per essere depresso, o vergognartene, o sentirti sbagliato per essere in quello stato… qualsiasi tipo di resistenza tu offra quello è ciò che veramente ti fa stare male.

Non c’è nulla di male ad essere depressi. Viviamo in un mondo ad alto contrasto, in piena crisi economica, in una società drogata dalla corsa al denaro su un pianeta soffocato dai nostri gas di scarico. Essere depressi va bene!

Nel mondo occidentale centinaia di migliaia di persone sono depresse ogni giorno, e la maggior parte di loro fa di tutto per nasconderlo. Perchè bisogna essere competitivi, energici, ottimisti! Bisogna affrontare tutto col sorriso!

E invece permettiti di essere veramente, genuinamente depresso. Datti il permesso di immergerti veramente in quella pesantezza, in quella palude immobile. Sappi che non sei solo in quella depressione, ma che perlomeno, a differenza di tutti coloro che cercano di dissimularla ad ogni costo, tu la vivi consapevolmente, veramente.

Se lo farai, ti renderai presto conto che qualcosa comincia a cambiare. Nel momento in cui lasci libera quell’energia di esprimersi senza sensi di colpa, senza resistenza, nel momento in cui ti permetti di essere ciò che sei e basta, quell’energia comincia a mutare, a trasformarsi in qualcos’altro.

Magari diventerà una sofferenza più acuta, magari diventerà una sofferenza più sorda, magari ci sarà una scintilla di sollievo… ma in ogni caso potrai cominciare a percepire che tu non sei mai imprigionato in uno stato di coscienza, il tuo stato d’essere muta continuamente, e  più lo lasci libero di mutare più esso muta volentieri e rapidamente.

Un altro motivo per cui la depressione è così pesante e appiccicosa è che siamo affetti da iper-coerenza. Qualsiasi stato proviamo, anche il più spiacevole, cerchiamo di mantenerlo perchè così ci sentiamo più coerenti, più veri. Allora quando ci arrabbiamo con qualcuno, invece di liberare quella energia ce la teniamo stretta, e teniamo il muso per giorni pur di mantenere quella coerenza, senza renderci conto che ci stiamo solo impantanando.

Il depresso D.O.C. è aggrappato al suo stato depressivo con unghie e denti. Non mostra un sorriso neanche quando vorrebbe, perchè questo sarebbe incoerente con il suo essere depresso. E se anche sorride, lo fa solo per dissimulare la depressione, ma sapendo che è solo un gesto falso.

Ripeto, quando ti permetti VERAMENTE di essere depresso, invece che restare aggrappato a quella energia le permetti di muoversi, e cominci a perdere questo continuo bisogno di coerenza, cominci a poter sperimentare altri stati di coscienza senza necessariamente dover “tradire” la tua depressione.


Fase 2: il bipolarismo

taoQuesta perdita di coerenza potrebbe portarti a stati di bipolarismo: alcuni giorni sei molto su, altri sei molto giù. Non sto qui parlando del bipolarismo in senso clinico, anche se le due cose non sono distanti. Parlo del bipolarismo in senso generico: alti e bassi, su e giù, come sulle montagne russe. Hai l’impressione di vivere due vite diverse, di essere due persone diverse, e tanto desideri proiettarti verso il tuo “sè gioioso” quanto sei terrorizzato dal tuo “sè depresso” che ti è sempre alle calcagna.

La depressione ti riassorbe a intervalli regolari, forte e coerente, e i momenti di gioia sono come boccate d’aria tra una depressione e l’altra. Ti sei permesso di perdere coerenza e quindi ora vivi uno stato multiplo. Ora la sfida è smettere di temere la depressione, ma anche smettere di agognare la felicità.

Lo stato di bipolarismo dovrebbe darti la prova che è possibile sentirsi in modi molto diversi senza che le circostanze intorno a te cambino sostanzialmente. Un giorno sei gioioso, un altro sei depresso. Questi sono solo stati di coscienza, e sei puoi muoverti tra questi due stati così distanti tra loro, quanti altri stati di coscienza potresti esplorare?

Il bipolarismo ti è utile a capire che la nostra coscienza è in continuo mutamento, che non sono le circostanze a farci sentire bene o male ma è  il nostro stato di coscienza che ci fa vedere le cose belle o brutte. E, diversamente dalle circostanze, il nostro stato di coscienza è qualcosa che possiamo imparare a controllare. So perfettamente che quando vivi stati depressivi o di bipolarismo non ti sembra possibile farci nulla. Li vivi e basta. Una mattina ti svegli e non hai voglia di uscire dal letto. Non hai più voglia di vivere in senso generale. Ma, di nuovo, questa è una scelta. Magari una scelta inconsapevole, una marea nera che proviene dal tuo inconscio… ma è sempre una scelta e nessuno può farla al posto tuo.

Fino ad oggi, ogni volta ad un certo punto hai scelto di scendere dal letto e cominciare a vivere. Potresti benissimo non scendere dal materasso, restare immobile finchè non muori di sete, ma ci sarà sempre qualcosa che ti spinge a rimetterti in moto; se non altro quello stimolo di sopravvivenza che a un certo punto si accende nel tuo cervello.

Se c’è qualcosa a cui siamo veramente “condannati”, è la condanna a scegliere. Anche quando scegliamo di non scegliere più, anche quando scegliamo di non dare più un senso alle cose, anche questa si rivela una scelta , ed è lquesta scelta che ci tiene fermi nella palude.

Quindi il modo più utile per vivere lo stato di bipolarismo è accogliendo entrambe le polarità. Perchè, come già accadeva per lo stato di depressione, se non lasci libera di esprimersi la parte di te più depressa, se la temi e fuggi da lei, ti sentirai sempre braccato. Ci saranno giorni in cui non vorrai alzarti dal letto… e allora? Ce ne saranno altri in cui ti sentirai pieno di energie… e allora?

Sono solo stati di coscienza, temporanei, passeggeri. Ma chi resta dietro gli stati di coscienza sei tu, la tua capacità di riconoscerli, di osservarli, di comprendere che quegli stati non sei tu: tu sei il contenitore nel quale si esprimono. Nel momento in cui cominci veramente a integrare le due polarità del bipolarismo, ad accettarle entrambe e piano piano a farle incontrare, ecco che finalmente ritrovi coerenza.


Fase 3: coerenza armonica

armoniaSi tratta però di un nuovo tipo di coerenza. Non è più quell’energia che ti spingeva a continuare ad essere depresso per amor di coerenza. Questa è una coerenza armonica: è flessibile, sinuosa, adattabile. In questo stato di coerenza realizzi che tu non sei gli stati di coscienza, che depresso, triste, ottimista, felice sono solo parole, sono solo definizioni. Nessuna di queste cose sei tu, ma tutte queste cose si possono esprimere dentro di te. E realizzi che quando ti senti triste non occorre fasciarsi la testa, puoi semplicemente lasciarlo accadere. Realizzi he quando sei felice non occorre temere che finisca presto, puoi semplicemente lasciarlo accadere.

Nel momento in cui diventi consapevole di essere il creatore di tuoi stati di coscienza, non temi più di essere incoerente, perchè sai di contenere potenzialmente tutti gli stati possibili, e quindi che tu sia depresso o felice, sarai comunque sempre te stesso.

Questo stato è uno stato di coerenza armonica, e poichè il mondo è ammalato di rigidità le persone ignoranti cominceranno a vederti come: spensierato, incoerente, sfuggente, inafferrabile, folle e via dicendo. Quando ciò accade, complimentati con te stesso perchè hai raggiunto un traguardo importante: ora sei libero dal bisogno di difendere continuamente una sola immagine, hai scoperto di avere un’intera valigia di immagini a tua disposizione, e piano piano puoi imparare a indossarle e a giocare con loro.

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Come uscire dalla depressione: 13 consigli

  1. Permettiti veramente di vivere la depressione senza resistenza, permettile di esprimersi e osservala come osserveresti un esperimento biologico che ha sede dentro di te.
  2. Parla di come ti senti, verbalizza il tuo stato con qualcuno che può ascoltarti senza giudizio e senza darti consigli non richiesti.
  3. Trova qualcosa che ti appassiona e coltivalo come fosse un fragile germoglio. Se non senti passioni trova qualcosa che ti suscita un minimo di entusiasmo e curiosità e comincia con quello. Immergiti gradualmente in quella cosa e estraine tutto il succo. Se l’oggetto della tua passione cambia durante questa fase, sposta la tua attenzione sul nuovo oggetto. Segui il flusso dell’entusiasmo.
  4. Concediti un momento ogni giorno per meditare e rilassarti. La meditazione guidata è un buon modo di farlo, perchè ti richiede pochissimo sforzo. Ecco le nostre meditazioni guidate.
  5. Lascia gradualmente perdere i “doveri”. Le cose che non vuoi fare ma che ti senti obbligato a fare. Diventa progressivamente più indulgente e gentile con te stesso, comincia a spostare la tua attenzione verso le cose che vuoi fare veramente. Questo non significa diventare indolenti ma focalizzare tutte le proprie energie verso ciò che ti appassiona liberandoti dal pesante senso del dovere.
  6. Fai attività sessuale. Se non hai un partner, usa la masturbazione. Evita però di stimolarti con la pornografia, perchè può intaccare ancora di più la tua autostima. Impara invece a usare solo la tua fantasia e impara a percepire come l’eccitazione sessuale provoca cambiamenti nel tuo umore generale. Nelle persone depresse il 1° e il 2° chakra sono quasi sempre molto scarichi, per cui qualsiasi attività volta a stimolarli (che sia sesso, buon cibo, sport o danza del ventre) aiuta molto.
  7. Prenditi cura di una pianta o meglio ancora di un animale: impara a prenderti cura degli altri per alleggerirti dell’eccessivo focus su te stesso.
  8. Dividi le tue giornate in tanti momenti, e trova sempre qualcosa da fare per ogni momento. Scegli un’attività di emergenza da usare in quei momenti in cui ti senti annoiato, scarico o scoraggiato.
  9. Muovi il tuo corpo, fai sport.
  10. Prendi più sole che puoi.
  11. Frequenta i parchi e la natura selvaggia. Osserva come gli organismi naturali vivono in equilibrio. Quando stiamo nella natura il nostro stato energetico diventa automaticamente più armonico e possiamo liberarci più facilmente dalle nostre ossessioni.
  12. Nutriti di: molta acqua, frutta, verdura, semi (ottimi i semi di zucca), pesce azzurro, cacao amaro (minimo 70% cacao) e… tutto ciò che ti da piacere.


21 giorni di guarigione emozionale: in viaggio dalla depressione all’Amore

fb guarigione emozionaleIl percorso dei 21 giorni di guarigione emozionale, di cui trovi i banner in questo articolo, è quanto di meglio ho saputo distillare dal mio personale cammino di guarigione. Si tratta di un percorso estremamente pratico, dove attraverso la meditazione guidata (e con una particolare attenzione alla dieta) si possono riattivare le energie di auto-guarigione che tutti possediamo, anche se spesso sopite. Ti invito a provarlo per sperimentare qualcosa di diverso, anche affiancandolo a qualsiasi percorso terapeutico tu stia già seguendo. Puoi vedere una presentazione del corso cliccando qui.

Autore: Niccolò Angeli
Niccolò Angeli
Amo costruire ponti di significato tra l'antica saggezza e il futuro. Spesso lo faccio creando meditazioni e viaggi interiori per facilitare la guarigione, la consapevolezza e il risveglio. Tutti i miei contenuti in inglese li trovi su Kyrian.art.

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