Quando la gioia si traveste da sofferenza

Qualche giorno fa mi sono svegliato sofferente. Ero scarico, senza motivazione, e un po’ arrabbiato con me stesso. Proseguendo la mia giornata la rabbia si è espansa in una bolla depressiva… mi sentivo proprio sbagliato e insignificante.
Ma dato che ho sofferto tanto nella vita e ho imparato a usare questa energia, avendo persino la presunzione di insegnare ad altri come gestirla, non potevo certo permettermi di lasciarmi andare al vittimismo.

Ho spento tutto, chiuso la porta e mi sono seduto in meditazione… dopo pochi minuti, l’estasi è nata come un fiore fresco nel mio petto. Che gioia! Allora mi sono alzato, sono tornato a fare le mie cose… e bam! di nuovo quella bolla pesante e depressiva. Mi siedo ancora a meditare… ecco la gioia, mi alzo… torna la tristezza.

Sono forse matto? Mi sono chiesto. Certo che sì!
La mente è completamente folle talvolta, non c’è niente da fare. Ma ogni follia, se la si accetta come si accetta un vecchio nonno arteriosclerotico, alla fine passa.

Follia e sofferenza fanno la loro curva, raggiungono il picco e poi scendono di nuovo.
Due giorni è durata, e al terzo giorno ero risorto 🙂 Mi sentivo straordinariamente bene, mi sembrava di aver ricevuto un paniere di benedizioni.

Questo, è lo straordinario potere dell’accettazione.

La sofferenza diventa cancrena dell’Anima quando non la si abbraccia, quando si fa di tutto per distrarsi, per scacciarla, per negarla. A volte, basta soffrire il giusto tempo… accettare che siamo folli, imperfetti e inconsapevoli. A volte basta avere fiducia che anche nella notte più nera c’è qualcuno che ci guida, sebbene sia invisibile; e quando quella fiducia fa capolino nel cuore ecco che è più facile che al dolore cada la maschera, per rivelare che dietro c’era la gioia.

La gioia mascherata da sofferenza… ci avete mai pensato? Io, ultimamente, la vivo proprio così. Dopo ogni folle, irrazionale, spesso immotivato momento di sofferenza, ritrovo una gioia ancora più grande di quella che avevo prima.

Possibile che il dolore sia il traghettatore che ci porta verso una luce ancora maggiore? Che la tristezza sia solo un sorriso visto al contrario?
Io, ultimamente… credo proprio che sia così.

Dunque per me c’è una sola strada: riconosci il valore della sofferenza e fanne un alleato. Riconosci che a volte ti troverai in uno stato di temporanea follia, in cui credi di essere sbagliato, ma che prima o poi rinsavirai e tornerai a percepirti giusto.

In realtà, nessuno è né giusto né sbagliato, siamo solo come scegliamo di vederci giorno dopo giorno… ma una delle due scelte è estremamente più nutriente dell’altra.

Stasera sono grato al mio dolore come non mi accadeva da tempo, sono grato ad ogni resistenza e ad ogni follia della mente, ad ogni lacrima e ad ogni errore. Più sono grato, più tutto diventa semplice… alla fine non c’è veramente bisogno di trovare una “medicina” per la sofferenza, se ne abbiamo il coraggio basta accoglierla a braccia aperte, ed essa diventa una forza ruvida e gentile che ci spinge verso l’alto.

Autore: Niccolò Angeli
Niccolò Angeli
Amo costruire ponti di significato tra l'antica saggezza e il futuro. Spesso lo faccio creando meditazioni e viaggi interiori per facilitare la guarigione, la consapevolezza e il risveglio. Tutti i miei contenuti in inglese li trovi su Kyrian.art.

Commenti

Iscriviti
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Iscriviti alla newsletter
Ricevi i nostri aggiornamenti e novità.
Niente SPAM, promesso!
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram