Danzare Luce e Ombra verso la “Via dell’Uno”

Sappiamo che l’intera creazione si sviluppa attraverso l’interazione di due polarità: possiamo chiamarle positivo e negativo, oppure maschile e femminile… ma al fine di questa riflessione le chiamerò Luce e Ombra.

  • Luce: Sole, maschile, padre, chiarezza, intelletto, entusiasmo, gioia, calore, penetra, concentrazione, sterilizza,…
  • Ombra: Luna, femminile, madre, oscurità, intuizione, calma, malinconia, frescura, accoglie, espansione, trasforma,…

La persona ancora un po’ addormentata spiritualmente ha difficoltà a comprendere che queste due polarità sono entrambe necessarie allo sviluppo della Vita, e soprattutto ha difficoltà a comprendere che l’Ombra non ha nulla a che vedere con quello che chiamiamo invece il Male.

Il manicheismo religioso infatti, ma in fondo anche quello laico, ci hanno seriamente programmati a percepire la vita come una continua lotta tra Bene e Male, invece che una danza armonica di polarità.

L’Ombra dunque ci fa paura e o scegliamo di fuggire da essa, oppure ci sentiamo coraggiosi e prendiamo le armi per combatterla. In entrambi i casi, finiamo per intrappolarci nel circolo vizioso di Bene e Male, dove la fuga o la lotta sono virtualmente infinite.

Ma perché temiamo tanto questa polarità oscura e lunare? Io credo che dipenda dal fatto che identifichiamo con essa tutte quelle cose che ci provocano sofferenza, dalla menzogna fino all’assassinio. Guardiamo le nostre ombre e vediamo qualcosa di disgustoso, minaccioso e terribile.

sfera terraProviamo invece a prendere spunto dalla Natura e vediamo come queste due polarità, Luce e Ombra, interagiscono tra loro: se osserviamo il ciclo naturale della vita, è abbastanza ovvio che la terra rappresenta quell’oscurità nella quale ogni cosa si dissolve quando muore. Tutto va in putrefazione tornando alla terra, e dentro la terra si disfa nelle sue sostanze di base, perdendo la sua forma. Queste sostanze la terra le usa per nutrire nuova vita, e  lo fa di concerto con la Luce: il Sole infatti nutre la terra con la sua energia e permette a questa nuova vita di germogliare e prosperare… finché un nuovo ciclo si compie e quella vita torna a disfarsi.
E’ un ciclo infinto che si autosostiene, rinnovandosi continuamente: è il perfetto sistema energetico capace di produrre nuova vita senza sosta.

In fondo i concetti base di questa ciclicità naturale li abbiamo quasi tutti appresi alle scuole elementari, ma quando si tratta di applicarli alla nostra vita interiore continuiamo a fare fatica.

Infatti guardiamo le nostre ombre, le nostre paure, le nostre sofferenze, e vediamo cadaveri in putrefazione. E’ chiaro che subito cerchiamo di fuggire, di distrarci, oppure tentiamo di seppellire quelle cose morte, di scacciarle dalla nostra vista.

Quello che fatichiamo a percepire è che i cadaveri sono solo la parte superficiale dell’Ombra, mentre la vera Ombra è quell’oscuro grembo che accoglierà questa materia in putrefazione e le permetterà di risorgere come nuova vita, fresca e profumata.

Comprendere cosa significa veramente il principio dell’Ombra e come esso interagisce con la Luce equivale in effetti a favorire la dissoluzione delle nostre paure, perché è un po’ come se lasciassimo la presa su quei cadaveri che ci fanno arricciare il naso, permettendo loro di dissolversi più rapidamente. Ogni intensa sofferenza deriva di solito dal nostro focalizzarci su di essa, dal nostro restare aggrappati ad essa con denti e unghie, anche se spesso inconsciamente.

Quando ad esempio cerchiamo con tutte le nostre forze di “pensare positivo”, ma si tratta più di una fuga dall’Ombra che non di una reale positività, in realtà restiamo inconsciamente aggrappati ai nostri cadaveri, e continueremo a sentirne l’odore nauseabondo anche se ci siamo circondati di fiori… perché sono fiori di plastica.

Lasciare andare il cadavere della sofferenza significa piuttosto comprendere il valore terapeutico dell’Ombra (la terra che dissolve la materia morta e la trasforma in nuova vita), e lasciare che quel processo avvenga. Non è necessario fare nulla: non serve cercare disperatamente una soluzione alla nostra sofferenza… se si arriva a comprendere il processo che sta avvenendo. E’ un processo naturale ed è spesso sufficiente lasciarlo libero di fare il suo lavoro perché ogni cosa sia presto trasformata.

Nessuno ama veramente soffrire, eppure per liberarsi di una sofferenza bisogna in qualche modo imparare ad amarla, ad apprezzare la sua funzione… il che equivale anche a lasciarla andare quando la sua funzione si è esaurita.

Tra le meditazioni che ho creato ce ne sono almeno due dedicate specificamente al lavoro sull’ombra e sulla paura, se vi incuriosisce potete acquistarle qui: {article id=”954″}[link][title][/link]{/article} – {article id=”904″}[link][title][/link]{/article}

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Danzare le vie della Luce e dell’Ombra

Così come tutto è composto da due polarità, vi sono anche due vie che ciascuno di noi può scegliere di percorrere nella propria vita. Vediamo quali sono le loro caratteristiche fondamentali (anche se quella riportata qui sotto è una notevole riduzione che non rende omaggio all’infinita ricchezza delle due polarità fondamentali).

La Via della Luce:
rivolgersi esclusivamente a ciò che capiamo bene e che ci piace, cercare ovunque la chiarezza, essere entusiasti, focosi e positivi.

La Via dell’Ombra:
esplorare le proprie ombre e ciò che ci crea sofferenza, cercare il mistero in tutte le cose, essere malinconici, acquatici e intuitivi.

Nota: è vero che con “via dell’Ombra” spesso si intende il cammino del mago nero che sceglie di servire gli impulsi distruttivi per scopo egoistici, ma questa è già qualcosa di distorto rispetto alla funzione primigenia di questo principio. Il mago nero usa l’energia dell’Ombra per manipolare e distruggere l’altro invece che per trasformare dentro di sé ciò che andrebbe trasformato. E comunque, in questo articolo parlo della via dell’Ombra applicandola solo al lavoro sulla propria interiorità.

Ci sono persone che seguono pedissequamente la Via della Luce, sono gli integralisti del “pensiero positivo”, che anche di fronte alle sciagure più devastanti si sforzano di sorridere e pensare al lato luminoso delle cose. Poi ci sono quelli (forse in minoranza, ma ci sono), che dedicano tutti sé stessi alla Via dell’Ombra, sono i “dark”, i principi e principesse della notte che vedono oscurità ovunque e navigano nella sofferenza come se fosse l’unico mare possibile.

Per quanto ho potuto sperimentare, la migliore via da seguire è una danza delle due vie, una melodia e un ritmo che mescolano luci e ombre.

A meno di non avere un’anima intrinsecamente dark, è consigliabile cominciare con la Via della Luce, osservando gli aspetti positivi della vita e focalizzandosi su di essi con intenzione.

Ma tutto questo pensare positivo, alla lunga può risultare falso e stucchevole. Quando ciò accade, è utile fare qualche passo sulla Via dell’Ombra, esplorando gli aspetti oscuri di noi stessi, ammantandoci per un po’ di una certa vena dark, senza però dimenticare di farlo con una buona dose di ironia. Alla fine, anche l’ombra ci verrà a noia, e allora spontaneamente saremo attirati a focalizzarci di nuovo sulla Luce. Questa danza di percezione continua all’infinito, ma più si diventa bravi a viaggiare su entrambe le vie, più queste due polarità tenderanno a fondersi tra loro, e cominceremo a percepire una terza via, la via dell’Uno.

In realtà questa danza tra le due vie è qualcosa che facciamo già continuamente, ma poiché lo facciamo spesso in modo inconscio, senza essere consapevoli del processo stesso, non riusciamo a  trarne molta consapevolezza. E’ solo quando sei consapevole della via che stai percorrendo, e scegli veramente di focalizzarti sulla Luce o sull’Ombra distillando i benefici di ciascuna via, che puoi cominciare realmente a percepire una terza via: la Via dell’Uno.


La Via dell’Uno

taoLa via dell’Uno sorge spontaneamente quando cessiamo di percepire luce e ombra come due opposti, ma li integriamo dentro di noi nel loro continuo dinamismo.

Il simbolo del Tao racchiude perfettamente questo concetto: due gocce o pesci, uno nero e uno bianco, che si rincorrono all’infinito, mentre ciascuno di essi contiene anche qualcosa dell’altro.

Solo la danza infinita di queste due polarità produce vera consapevolezza, perché come abbiamo visto è il principio che sta alla base del sistema energetico della Natura: e la consapevolezza, altro non è che energia disponibile per la nostra comprensione della Vita.

Se ad esempio stai ancora dividendo il mondo in “cose spirituali” e “cose non spirituali”, significa che non stai seguendo la Via dell’Uno, hai ancora bisogno di raccogliere un po’ di consapevolezza sul tuo cammino.

Se percepisci il mangiare carne, il bestemmiare, il rubare e l’uccidere come cose non spirituali, stai ancora guardando il mondo attraverso gli occhiali della dualità manichea.

E tuttavia seguire la Via dell’Uno non significa non riconoscere l’impulso distruttivo di certe cose. L’Ombra distrugge ma lo fa per trasformare ciò che ha esaurito la sua funzione: questo è il meccanismo più efficiente che la Natura ha trovato per favorire il proseguimento della vita e dell’evoluzione. Sotto ogni violenza e distruzione nel nostro mondo c’è un processo molto efficiente di trasformazione, che coinvolge ANCHE la Luce, ma che non può svolgersi SOLTANTO attraverso di essa.

Anche se hai paura delle cose “negative”, se temi di essere contaminato o inquinato, oppure se hai paura del buio fisico o psichico… non stai ancora camminando nella piena unità.

Quando abbracci l’Uno pienamente non c’è più nulla che può contaminarti, perché anche la polarità più negativa diventi capace di integrarla, oppure semplicemente essa non intreccia la tua strada. Essere Uno in questo senso equivale a essere illuminati (almeno per come consideriamo l’illuminazione dalla nostra parziale prospettiva).

Io stesso entro e esco dalla Via dell’Uno… di certo non la percorro stabilmente, ma talvolta invece mi perdo e temo l’ombra sia dentro che fuori di me. Tuttavia, poiché ho imparato a osservare e a osservarmi, mi è più facile ritrovare la strada, e ogni volta vi sono nuove cose da capire e nuova consapevolezza da raccogliere. Ecco perché insisto tanto sull’importanza di capire a fondo il processo di come Luce e Ombra interagiscono, e osservarlo il più possibile fino a conoscerne ogni risvolto: per quanto ho potuto vivere sulla mia pelle, una volta che comprendi come le cose funzionano, ogni conquista spirituale sarà molto più facile, fluida e spontanea.

Autore: Niccolò Angeli
Niccolò Angeli
Amo costruire ponti di significato tra l'antica saggezza e il futuro. Spesso lo faccio creando meditazioni e viaggi interiori per facilitare la guarigione, la consapevolezza e il risveglio. Tutti i miei contenuti in inglese li trovi su Kyrian.art.

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