Come ridare vita all’acqua che bevi! (la guida completa)

Siamo fatti per oltre il 70% di acqua, e ogni giorno beviamo (o almeno dovremmo!) dai 2 ai 3 litri di acqua… ma quanto spesso consideriamo questo elemento qualcosa di vivo che veicola una grande quantità di informazioni?

Sono stati soprattutto gli esperimenti dello scienziato giapponese di Masaru Emoto a portare il grande pubblico a riflettere sul fatto che l’acqua è una sostanza estremamente sensibile alle vibrazioni che la circondano, e capace di archiviare nella sua struttura cristallina tali informazioni per poi trasmetterle a chi quell’acqua… la beve!

Ciò che il Dott. Emoto ha fatto è stato fotografare al microscopio i cristalli di acqua congelata, scoprendo così che essi avevano una struttura assai diversa non solo a seconda del tipo di acqua, ma anche a seconda delle vibrazioni con cui essa aveva interagito.

Per cui ad esempio i cristalli di un’acqua a cui era stato detto “ti ucciderò” erano informi, mentre quelli di un’acqua a cui era stato detto “grazie” avevano una meravigliosa struttura esagonale e simmetrica a “fiocco di neve”.

Sottoponendo l’acqua a diversi tipi di musica, alla preghiera, o semplicemente applicandovi etichette con le parole più diverse, Emoto ci ha permesso di vedere con gli occhi della scienza come essa sia una straordinaria sostanza, viva e dotata di memoria, che risponde agli stimoli dell’ambiente proprio come fanno gli esseri che consideriamo “coscienti”.

Water Memory - Masaru Emoto

Qui sotto vi riporto moltissimi metodi e strumenti per trattare la vostra acqua, tuttavia sappiate che ce non sono anche molti altri da sperimentare. Essenzialmente le fasi corrette di trattamento dell’acqua sono 4:

  1. Purificazione (filtraggio o aggiunta di organismi e/o minerali utili allo scopo)
  2. Rimineralizzazione (aggiunta di sali e minerali)
  3. Magnetizzazione/ristrutturazione (dinamizzazione attraverso vortici e campi magnetici)
  4. Informazione (meditazione o applicazione di simboli e parole)

Effettuare tutte queste operazioni può risultare laborioso per chi non si è ancora appassionato a lavorare con l’acqua: tra le molte istruzioni che vi riporto più sotto scegliete magari quelle che vi sembrano meno complesse, e poi se vorrete potrete arricchire la vostra pratica in seguito.

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Quale acqua è meglio bere? (in ordine di preferenza)

1 – Acqua di fonte

Se avete la fortuna di avere una fonte vicino a casa, e se la sua acqua è potabile e priva di sostanze nocive, questa è naturalmente sempre la scelta da preferire. L’acqua di fonte ha molto meno bisogno di essere rimineralizzata e magnetizzata… spesso è buonissima così com’è!


2 – Acqua di rubinetto sottoposta a osmosi inversa

L’osmosi inversa è un processo di filtraggio profondo che elimina tutte le sostanze nocive dall’acqua. Le apparecchiature compatte per l’osmosi inversa possono essere di solito installate sotto al lavandino e costano dai 300 € in su.
Tuttavia attenzione perché l’osmosi inversa elimina di solito anche tutte le sostanze minerali rendendo l’acqua molto povera, per questo ci sono apparecchi avanzati che aggiungono i minerali all’acqua filtrata, oppure è necessario farlo manualmente aggiungendo ad esempio all’acqua prima di berla una certa quantità di sale integrale di ottima qualità (ad es. Sali del Mar Morto o Sale dell’Himalaya).

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3 – Acqua di rubinetto

L’acqua di rubinetto, anche qualora avesse un sapore cattivo, è la scelta successiva perché quest’acqua è comunque stata in movimento e conserva un certo grado di vitalità.
Per eliminare il sapore di cloro è sufficiente lasciare l’acqua ferma in una caraffa coperta da un tovagliolo di carta durante la notte, così che il cloro evapori. Aggiungere un po’ di succo di limone all’acqua aiuta anche nell’eliminare il cattivo sapore (se bevete abitualmente acqua con limone, meglio farlo con una cannuccia per evitare che con il tempo venga intaccato lo smalto dei denti). L’acqua di rubinetto andrebbe anche purificata e possibilmente magnetizzata, così come rimineralizzata (vedi istruzioni più sotto).


4 – Acqua in bottiglia

L’acqua in bottiglia, anche se di sapore buono e proveniente dalle fonti di alta montagna, ha il problema di essere stata ferma per molto tempo, imbottigliata nella plastica. Questo le fa rapidamente perdere la sua carica vitale e magnetica, rendendola poco utile dal punto di vista energetico sottile. Per questo, se proprio non potete evitare di berla, è molto importante che la sottoponiate a un processo di magnetizzazione come indicato più sotto in questa guida.


Come rimineralizzare l’acqua

Che usiate acqua da osmosi inversa, acqua distillata o persino acqua di rubinetto, rimineralizzarla è di certo un’ottima idea. Il modo più semplice per farlo è quello di creare una soluzione satura di sali integrali e non processati (ad es. Sali del Mar Morto o Sale dell’Himalaya).
Riempite un barattolo di vetro con acqua distillata, quindi aggiungete il sale e fatelo sciogliere finchè non riesce più a sciogliersi: ecco la vostra soluzione satura. Aggiungete mezzo cucchiaino da tè (2,5 ml) di questa soluzione ad ogni 2 litri della vostra acqua.
E’ da notare che oltre all’aggiunta dei minerali dovreste girare la vostra acqua con un cucchiaio di legno per almeno 5 minuti (magari compiendo dei bei movimenti circolari a 8) così da creare in essa i vortici necessari a ristrutturarla un minimo. Più la girate, meglio è.
Se poi mentre fate tutto questo, vi connettete con l’acqua inviandole energia, cantando o informandola in qualsiasi modo, ecco che otterrete un’acqua veramente viva e vibrante.

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Come purificare l’acqua di rubinetto?

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1 – Usare i microrganismi efficaci

I microrganismi efficaci, come dice il nome stesso, sono famiglie di batteri utilissimi per la purificazione dell’acqua, così come per favorire tutti i processi di fermentazione inibendo invece quelli di putrefazione. Sono usati moltissimo in agricoltura (ottimi per rendere il terreno fertile e abbattere i parassiti delle piante), per la purificazione di fiumi e laghi, ma possono essere usati anche in casa per fare le pulizie.
Per la purificazione dell’acqua da bere, basta mettere nella caraffa alcuni piccoli cilindri di ceramica con colture di batteri. Ogni 3 mesi, sarebbe bene rinnovarli immergendoli nel loro “liquido madre” (una coltura di batteri dormienti ad alta concentrazione, che può anche essere usata diluita per le pulizie, il giardinaggio e molte altre cose).
Secondo alcuni produttori un solo cilindretto di ceramica dovrebbe bastare per un litro d’acqua, io preferisco abbondare e ne uso da 5 a 7 per ogni litro.

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Approfondimenti: I mille usi dei microrganismi efficaci


2 – Usare la Shungite

La Shungite è un minerale particolare composto in gran parte da carbonio, scoperto per ora solo in Russia. La sua struttura le permette di intrappolare tutte le sostanze nocive presenti nell’acqua, rendendola molto pura. Proprio per questo motivo è necessario pulire la Shungite di tanto in tanto.
Questo può essere fatto in diversi modi: c’è chi consiglia semplicemente di lasciare la Shungite sulla terra e esposta al sole per 3 giorni. Io preferisco immergerla prima per una notte in un bagno di acqua distillata, così che rilasci per osmosi le varie sostanza. Di solito cerco di pulirla almeno ogni 3 mesi.
Per purificare l’acqua, assicuratevi di acquistare solo Shungite di tipo “èlite” (il più raro e costoso, composto all’80% da carbonio), e rivolgetevi a fornitori affidabili. Per purificare 2 litri d’acqua ne bastano 30 grammi, ma io preferisco abbondare e ne uso circa 3 volte tanto. 12 ore (una notte) sono il tempo ideale per purificare l’acqua con questa pietra. Potete tranquillamente lasciare la Shungite sempre nella brocca che usate per l’acqua, tranne quando dovete pulirla.
La Shungite è molto nota anche per le sue proprietà di schermatura dai campi elettromagnetici, e sicuramente possiede anche altre proprietà curative, ma per ora mi fermo qui.

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3 – Combinare microrganismi efficaci e Shungite in una caraffa con rubinetto

La mia acqua di rubinetto non è per niente buona. Sebbene potabile, ci sono molto calcare, cloro, e diversi oli in sospensione.
Per migliorare le cose personalmente uso una caraffa da circa 8 litri, con rubinetto sul fondo, dove ho sparso sia la Shungite che le ceramiche con i microrganismi.

caraffa shungiteUna volta riempita d’acqua, lascio il tappo ermetico della caraffa lievemente sollevato per permettere l’evaporazione del cloro e l’ossigenazione. Tutti gli oli presenti nell’acqua salgono in superficie formando una pelle ben visibile (che non viene però mai bevuta essendo il rubinetto collocato sul fondo). La caraffa sta sempre appoggiata sopra un Tensor Ring, un trasmutatore di energia sottile che ci si può anche fabbricare da soli (acquistalo qui per 23 € ). Oltre a ciò, a volte vi lascio in proiezione il mio trasmutatore Cleanergy per una notte, così da ridare ulteriore vita all’acqua.
Ma in generale, il Tensor Ring fa già un buon lavoro.
Quest’acqua viene poi imbottigliata quotidianamente in bottiglie di vetro di vario colore, con del succo di limone. Spesso medito con questa acqua per informarla ulteriormente e la bevo durante tutto il giorno.
Miglioramenti ulteriori sarebbero quelli di usare una caraffa di vetro scuro o di ceramica, oppure di ripararla dalla luce in qualche modo (l’esposizione dell’acqua alla luce per lunghi periodi tende a impoverirla), e anche di applicare dei magneti intorno alla caraffa come spiegato più sotto in questo articolo.

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4 – Usare un sistema ad osmosi inversa (già descritto in precedenza)


Come rivitalizzare, ristrutturare e rimagnetizzare l’acqua

acqua onde

Ci sono tantissime cose che potete fare per ridare vita alla vostra acqua. Qui vi elenco tutte le pratiche principali in ordine di semplicità e convenienza. Con il tempo, l’ideale è che sommiate tutte queste pratiche effettuandole tutte insieme, ma se per ora non ne avete la possibilità, effettuate almeno le prime 2.

1 – Proteggete la vostra acqua

Evitate di mantenere a lungo l’acqua nella plastica, preferite il vetro o la ceramica.
Evitate anche di esporla a campi elettromagnetici (come la vicinanza di un modem wi-fi, un pc o un cellulare). Se non potete fare a meno di esporla a campi elettromagnetici nocivi, ad esempio quando siete in ufficio, avvolgete la bottiglia in un foglio di alluminio oppure usate una borraccia di alluminio direttamente, così da schermare l’acqua.
In generale, anche l’esposizione prolungata alla luce solare impoverisce l’acqua, per cui meglio tenerla in bottiglie di vetro scuro se dovete conservarla per più di un giorno.


2 – Informate l’acqua nel modo più semplice

Ponete delle etichette sulla bottiglia con parole chiave che possano informare l’acqua (non sottovalutate questo semplice gesto, come dimostrato da Masaru Emoto l’acqua assorbe rapidamente la vibrazione sottile delle parole modificando la propria struttura cristallina).


3 – Ponete dei magneti intorno alla caraffa

magneti brocca acquaPonete almeno 8 magneti in neodimio abbastanza potenti (acquistali qui https://ebay.to/2N6HLKT) intorno alla vostra caraffa o bottiglia di vetro, attaccandoli con del nastro adesivo. I magneti dovrebbero essere posti (come nell’immagine) in due croci, così che un braccio della croce abbia il lato nord del magnete che punta verso l’esterno, mentre l’altro braccio ha il lato sud del magnete che punta verso l’esterno. Per scoprire qual è il lato nord o sud dei vostri magneti, vi basterà usare una bussola magnetica. Avvicinate il magnete alla bussola, e se l’ago viene attratto quello sarà il lato nord.

In alternativa ai magneti fai da te esiste in commercio anche un dispositivo denominato” valvola di Vitex” (acquistala qui https://ebay.to/2p1716N). Si tratta di un cilindro di plastica dotato di piccoli magneti, lo si avvita al posto del tappo di una bottiglia di plastica piena d’acqua, si avvita l’altra estremità a una bottiglia vuota, quindi si fa travasare l’acqua da una bottiglia all’altra. In questo modo, oltre a magnetizzare l’acqua, la si rivitalizza creando un vortice. La procedura è da ripetersi più volte ({modal youtube=”7coWYU4nr9o” width=”400px”}vedi il video{/modal}). Se decidete di acquistarla, comprate la versione con i magneti, sarà più efficace.

In ogni caso, l’uso della valvola di Vitex non esclude di mettere anche i magneti stabilmente intorno alla caraffa.

Uso dei magneti come “anticalcare”

I magneti sono utili anche per l’acqua molto ricca di calcare.
Quando sottoposto a un campo magnetico, il calcare si trasforma in aragonite per un certo periodo, che è una sostanza dalle particelle più piccole, di più facile smaltimento (non si accumula nei tubi incrostandoli). Da notare tuttavia che la magnetizzazione non rende l’acqua più dolce, semplicemente evita la formazione delle incrostazioni di calcare nell’impianto idraulico. Per effettuare questo processo correttamente ci sono apparecchiature elettroniche abbastanza costose in commercio, un modo più economico è quello di applicare dei potenti magneti al neodimio ai tubi dell’acqua. La magnetizzazione dura solo per un certo periodo, per cui se la vostra acqua finisce in un serbatoio applicate i magneti anche a valle dello stesso.

Quelli che uso io, già pronti per l’applicazione rapida alle tubazioni, sono acquistabili su Ebay da un produttore americano (acquistali qui https://ebay.to/2N9j6VG). Esistono in commercio molti di questi magneti venduti come “anticalcare”, ma occhio che siano magneti veramente potenti, altrimenti sono praticamente inutili. L’applicazione dei magneti alle tubazioni ha naturalmente anche il vantaggio di magnetizzare ulteriormente l’acqua.


4 – Usate un trasmutatore per energizzare l’acqua a livello sottile.

Quelli proposti qui sotto vanno dal più economico al più costoso, ma sono tutti egualmente efficaci per l’acqua. Ognuno di questi trasmutatori lavora in base a principi diversi, e anche a questo è dovuta la differenza di costo.

Ponete un “tensor ring” intorno alla caraffa – acquistalo qui per 23 €
I “tensor rings” sono semplici anelli di rame intrecciato. Se creati con specifiche dimensioni, questi anelli creano un campo energetico sottile molto benefico. Sono stati ri-scoperti da Slim Spurling e vengono ad oggi usati e testati da migliaia di ricercatori in tutto il mondo.
La misura adeguata per energizzare una bottiglia d’acqua è il ½ cubito, oppure potete acquistare quelli da 1 cubito per energizzare brocche e caraffe di diametro maggiore.

Ponete una “piastra di Tesla” sotto la caraffa – acquistalo qui per 38 €
Le piastre di Tesla sono piastre di alluminio anodizzato, sottoposto a una specifica corrente elettrica per renderlo una vera e propria antenna di energia sottile. Sono stati inventati da Ralph Bergstresser, amico e collega di Nikola Tesla che ha preso spunto dalle sue ricerche. Vengono prodotti da diverse aziende sparse per il mondo, secondo un procedimento che è tenuto abbastanza segreto. Una delle aziende più valide e riconosciute è l’italiana Gruppo Indivisibile, dalla quale vi consiglio di fornirvi. La dimensione da 10 cm è ottima per energizzare una bottiglia o una caraffa.

Ponete un trasmutatore “Cleanergy” in proiezione verso l’acqua – acquista qui per 203 €
Del Cleanergy ho già parlato estesamente in questo articolo. Qui mi limiterò a dire che è uno dei trasmutatori che è stato maggiormente testato scientificamente e che, sebbene il costo non sia certo accessibile a tutti, e un’oggetto eterno con il quale si possono fare tantissime cose.

Create l’acqua al plasma
Questo è uno dei temi che personalmente mi affascina di più. Non entrerò nello specifico in questo articolo, ma sappiate solo che è possibile con un minimo di ricerche e materiali crearsi in casa una sostanza liquida capace di condurre benissimo i campi plasmatici, ovvero l’energia universale (nella tecnologia Keshe questa sostanza è denominata GANS di acqua, altrove è detta Ormus). Quando si pone acqua normale a contatto di questa speciale sostanza, l’acqua viene informata dal plasma e diventa estremamente attiva energeticamente, tanto che vi sono al momento studi in corso sulla cura delle più varie malattie (compreso il cancro) usando solamente questo tipo di acqua speciale.
L’Ormus (o GANS di acqua) poi, se fatto con l’adeguato PH e le dovute attenzioni, può anche essere consumato direttamente in piccolissime dosi, nel qual caso si ottengono effetti particolari soprattutto legati al ringiovanimento fisico e all’attivazione di capacità psichiche latenti (almeno a detta di chi lo sta sperimentando). Ma tutto questo… forse sarà materiale per un altro articolo.
Più info sul plasma e sulla tecnologia Keshe le trovate in questo articolo e in questo video.

Nota 15.09.2018: L’Ormus sembra a me e a molti altri ricercatori essere la stessa cosa dei GANS prodotti dall’acqua + sale, tuttavia si noti che Keshe non ha personalmente ad oggi validato tale teoria, e che i GANS possono essere prodotti con oltre all’acqua praticamente qualsiasi altra sostanza organica o inorganica.


Come informare l’acqua

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Abbiamo detto che l’acqua ha una memoria (come dimostrato sia dagli studi di Masaru Emoto che da quelli del premio Nobel Luc Montaigner).

Applicare alla bottiglia delle etichette con parole chiave è il modo più semplice per archiviare una certa informazione nella struttura dell’acqua. Anche lasciare l’acqua per una notte sopra simboli radionici o di altro tipo ha lo stesso scopo.
Una modalità che io prediligo è quella però di meditare con l’acqua, proprio come se fosse un elemento vivo dotato di coscienza (quale in effetti è!).

Meditando insieme all’acqua, è possibile inviarle l’informazione energetica direttamente attraverso di noi, ma allo stesso tempo noi stessi entriamo in risonanza con quella informazione (poiché la stiamo canalizzando per proiettarla verso l’acqua), potenziando così l’intero processo.
Questo è esattamente il tipo di pratica che suggerisco nel mio corso “Guarigione Emozionale” (ancora in corso di lavorazione), dove meditare con la propria acqua di guarigione è un modo molto semplice per rendere tale acqua un elisir altamente efficace, ma allo stesso tempo canalizzare dentro sé stessi quelle energie che poi gradualmente ci conducono alla trasformazione interiore.

Ho anche creato una meditazione guidata per gli iscritti di Accademia Infinita dal titolo “Benedizione e purificazione dell’acqua“, se vi fa piacere dategli un’occhiata.


Conclusioni

Mi rendo conto che la mole di istruzioni che ho fornito in questo articolo potrà spaventare alcuni di voi. L’acqua è una sostanza che cominciamo appena ora a riscoprire e sappiate che quello che ho condiviso qui, sebbene sia molto, è comunque solo una percentuale di ciò che troverete in rete se cominciate a ricercare. Più di ogni altra cosa, iniziate a considerarla un elemento vivo e cosciente. Siate consapevoli mentre la maneggiate, mentre la bevete. Siate consapevoli di essere fatti quasi solo di acqua, e di vivere in un pianeta fatto per larghissima parte di acqua.
Cominciate gradualmente a trattare la vostra acqua partendo dalle istruzioni più semplici che ho fornito, e vedrete che troverete il vostro ritmo e piano piano vi appassionerete!

Approfondimenti: Per chi conosce l’inglese una straordinaria fonte di informazioni, tecniche e prodotti per il trattamento dell’acqua la trovate qui http://www.dancingwithwater.com

Autore: Niccolò Angeli
Niccolò Angeli
Amo costruire ponti di significato tra l'antica saggezza e il futuro. Spesso lo faccio creando meditazioni e viaggi interiori per facilitare la guarigione, la consapevolezza e il risveglio. Tutti i miei contenuti in inglese li trovi su Kyrian.art.

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