
“Brave” – il browser 3 volte più veloce che blocca le pubblicità e paga gli utenti
“Brave” è un browser di nuova generazione che sta rivoluzionando il mercato e il modo in cui si fa pubblicità online. Dopo averlo testato e studiato ritengo che sia una di quelle cose che diventeranno lo standard nell’internet che verrà, e per questo lo sostengo!
Per chi non ha voglia di inoltrarsi nelle ragioni che rendono Brave una soluzione futuristica, questo risulta comunque il browser più veloce al momento, in grado di bloccare la maggior parte delle pubblicità intrusive e degli elementi traccianti da qualsiasi sito. Potete scaricarlo da questa pagina, ha la lingua italiana, può importare rapidamente tutti i vostri dati da altri browser e funziona con le stesse estensioni di Google Chrome. Provatelo!
Il problema: la pubblicità online, oltre a essere fastidiosa, consuma anche energia, risorse e attenzione
Ormai tutta la pubblicità online funziona attraverso i “tracker”, pezzi di codice che tracciano il comportamento degli utenti da un sito all’altro. Hai presente quando cerchi “scarpe da ginnastica” e poi ti ritrovi ovunque banner di scarpe da ginnastica? Quello è un tracker che ti segue silenzioso spiando tutto ciò che fai.
Ma se la privacy non fosse l’unico problema, i tracker rallentano enormemente il caricamento delle pagine, il che risulta in un maggior consumo di banda e batteria per i dispositivi.
Quasi tutti i siti contengono tracker (Brave su questo sito ne individua almeno 7!), e nel futuro sarà sicuramente la responsabilità dei webmaster quella di trovare soluzioni senza tracker… ma al di là di questo, la prima scelta dovrebbe essere quella di non inondare l’utente di pubblicità inappropriate.
Questo intero sistema pubblicitario è sempre più inefficiente, anche perchè bombardare di annunci gli utenti ha il risultato che questi ultimi installino software appositi (chiamati “adblocker”) per bloccare tracker e pubblicità. Si stima che ne siano stati installati circa 600 milioni fino ad ora, il che risulta naturalmente in una notevole perdita economica per chi usa le pubblicità… ma anche per chi ha un blog che campa solo sugli annunci.
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Brave propone una soluzione molto efficace a questo problema
- Un browser che blocca tutti i tracker e gli annunci intrusivi, e che per questo è fino a 6 volte più veloce degli altri browser
- Una propria rete di annunci non intrusivi (si presentano come notifiche sul desktop o lo smartphone) che l’utente può liberamente scegliere di accendere o spegnere
- Una divisione dei proventi della pubblicità tra gli utenti (chi vede gli annunci), i “creatori” (i siti visitando i quali viene mostrata la pubblicità) e Brave stesso. Gli utenti ricevono il 70% del ricavato dagli annunci.
- La possibilità per gli utenti di premiare i propri siti e creatori preferiti, tramite mance in una criptovaluta proprietaria denominata BAT (Basic Attention Token)
- Un sistema che monitora con grande precisione la quantità di attenzione data a ciascun sito durante la navigazione e che eventualmente può, sempre a discrezione dell’utente, dividere un pagamento mensile tra tutti i siti visitati
Anche se Brave consente agli utenti di essere ricompensati in Basic Attention Tokens (BAT) per ogni annuncio sponsorizzato che decidono di guardare, è importante notare che questo non è un ecosistema progettato per “farti guadagnare soldi guardando annunci”. Poichè gli annunci sono sempre pochi (al momento puoi vederne al massimo uno ogni ora) l’idea è più quella di premiare l’attenzione degli utenti con dei tokens che possono poi essere usati per dare mance e sostenere i propri siti preferiti (perchè ricordate che usando Brave la maggior parte degli annunci di terze parti saranno bloccati sui siti, che quindi perderanno introiti). Certo, si possono anche accumulare i tokens guardando moltissimi annunci e poi cambiarli per versarli in banca… ma non credo sia questo il senso di Brave.
Brave o Firefox?
Brave è stato fondato da Brendan Eich, inventore del linguaggio di programmazione Javascript e co-fondatore di Mozilla e Firefox. Ho sempre sostenuto Firefox come progetto open-source, e lo uso da anni nonostante Google Chrome sia per me più performativo e abbia meno bug.
Ma da questo momento suggerisco a tutti di passare a Brave, che è sempre open-source ma vuole risolvere alla base uno dei problemi più scottanti del nostro futuro su internet; e che comunque funziona decisamente meglio di tutti gli altri browser sul mercato.
Nel giugno 2020, il browser ha raggiunto 15 milioni di utenti attivi al mese (fonte), ed ha visto una crescita esponenziale negli ultimi 4 anni.
Il BAT (Basic Attention Token): cos’è e perchè è speciale
Su internet ci sono tre gruppi predominanti: Utenti, Inserzionisti, Editori (o Creatori). Ora immagina che l’attenzione sia una merce tangibile che puoi tenere in mano e che ci sia un’offerta limitata. È anche qualcosa che gli inserzionisti vogliono, che gli editori ottengono naturalmente e che gli utenti stessi generano.
Il BAT è una criptovaluta proprio come il Bitcoin, e rappresenta questa “merce dell’attenzione” all’interno dell’ecosistema Brave. Puoi usare il BAT per dare una mancia ai tuoi siti e creatori preferiti, oppure puoi dividere una mancia mensile tra tutti i siti a cui hai dato maggiore attenzione. E se decidi di vedere annunci, vieni retribuito in BAT ogni mese. Infine puoi anche scambiare i BAT in qualsiasi altra moneta tramite un portafoglio elettronico come Uphold, che ora è ufficialmente partner di Brave.
Nel caso in cui l’ecosistema di Brave si espandesse (aumentando inserzionisti, utenti ed editori), il valore del BAT dovrebbe aumentare perché ci sarebbe più “attenzione da avere” ma anche un’offerta limitata di BAT (1.5 Bilioni al massimo, come definito nello smart contract) . Gli inserzionisti vedono un’ampia base di utenti e quindi devono acquistare BAT per attirare l’attenzione degli utenti, esercitando una pressione al rialzo sul prezzo. Inoltre con la crescita dell’ecosistema, 1 BAT avrebbe una maggiore copertura per l’utente, aumentando così il prezzo.
Nel momento in cui scrivo questo articolo 1 BAT = 0,18 € . Qualcuno dice che potrebbe salire fino a 1 €, altri fino a 2,5 €, e qualcuno osa addirittura proporre che potrebbe arrivare a 50 € (difficile nell’attuale panorama di mercato).
Ma il punto interessante è che dietro questa criptovaluta c’è un ecosistema che ha senso. In altre parole c’è un mondo che può crescere non solo a causa della speculazione (come è per molte criptovalute al momento, tranne alcuni casi isolati come “Dash”, “Zcash” e altre) ma perchè la criptovaluta ha una funzione precisa e necessaria: quella cioè di essere la moneta di scambio che sostituisce l’attenzione.
Io credo che investirò qualche centinaio di euro in BAT, se non altro per avere un bel gruzzolo con cui premiare i miei siti e creatori preferiti, ora che sto bloccando tutti gli annunci mostrati sui loro siti!
Iscriversi come “creatore” per Brave
Per poter ricevere le mance lasciate dagli utenti, bisogna iscriversi ufficialmente come creatore registrando i propri siti web, il proprio canale YouTube o altri canali che via via verranno resi disponibili. Se un utente lascia una mancia a un sito non registrato, la mancia viene tenuta in custodia da Brave finchè il sito non viene registrato. Quando il proprietario del sito riceve un totale di $10 in mance, Brave gli invierà automaticamente una email per notificargli che ha dei fondi da ritirare e dovrebbe registrarsi.
Iscriversi come creatore è semplicissimo e lo si fa da questa pagina. In pochi minuti si possono registrare i propri siti, canale YouTube, Twitch, Twitter e altro. Speriamo che al più presto Brave aggiunga la possibilità di registrare anche profili sociali di Facebook, Instagram etc.
Se installate Brave e visitate questo sito, vedrete che già ufficialmente registrato e potete lasciare mance senza problemi. Stessa cosa vale per tutti i nostri canali YouTube.
Autore: Niccolò Angeli
