Vegetariani contro Carnivori
Descrizione del video
Qualcuno dice che “siamo quello che mangiamo”, ma è anche vero che “mangiamo quello che siamo”. Il nostro grado di consapevolezza è ciò che ci stimola a introdurre nel nostro corpo una sostanza piuttosto che un’altra: non possiamo veramente fare una scelta alimentare corretta finché non diventiamo consapevoli di ciò che mangiamo.
Un carnivoro pienamente consapevole, ad esempio, sa guardare negli occhi l’animale di cui vuole nutrirsi, sa ucciderlo con le sue mani e sa nutrirsi della sua carne onorandolo. Ma quanti carnivori oggi potrebbero definirsi veramente tali? Allo stesso tempo, un vegetariano che si nutre di vegetali spinto dal senso di colpa o dalla preoccupazione per la propria salute, quale tipo di consapevolezza porta in quel nutrimento?
Perchè dico che “gli animali si offrono”?
Mi sento di affermarlo in base a un concetto molto semplice: oltre l'”illusione” del gioco della vita, non esistono vittime e carnefici, ma solo attori.
Ogni volta che sei in grado di portare a termine un’azione nella vita, significa quindi che tutti gli attori che hanno partecipato insieme a te in quell’azione si sono “offerti” perchè tu potessi fare quell’esperienza.
Specialmente ha senso dire che “si sono offerti” se quella tua azione è stimolata da un istinto violento e distruttivo, se con quell’azione stai creando un circolo di sofferenza.
L’Uno, la Coscienza Unica, è a-morale perchè permette a tutte le sue scintille di esprimersi liberamente al di là dei concetti di bene e male. Se scegli di fare la parte del carnefice nel gioco della vita, troverai sempre qualcuno o qualcosa che farà la parte della vittima, così che possiate giocare insieme e dal gioco imparare qualcosa.
Nessuno è vittima, ma tutti partecipano con una libera scelta. E so che questo punto di vista è duro da digerire, soprattutto quando guardiamo le violenze estreme del nostro mondo… soprattutto quando guardiamo un pedofilo che violenta e uccide un bambino.
Non tutti sono pronti ad abbracciare questo genere di consapevolezza, ma coloro che vogliono davvero essere pionieri del cambiamento epocale in cui viviamo non possono fare a meno di passarci.
E’ necessario abbracciare la consapevolezza che a un livello più ampio la vittima più innocente è un agnello che si offre perchè il suo carnefice possa apprendere qualcosa. E questo avviene in virtù del fatto che a un livello più ampio vittima e carnefice non sono separati, sono la stessa cosa, sono lo stesso costrutto che per apprendere e magari sciogliere un nodo sceglie di giocare al gioco della violenza.
Ma questo non vale solo per l’essere umano: anche il minerale, anche il vegetale, anche l’animale fanno parte dell’Uno. Quando ti è concesso di uccidere e mangiare un animale, quell’animale si offre, perchè se così non fosse non potresti materialmente nutrirtene, non potresti portare a termine la tua azione.
Per un essere che non si nutre più come facciamo noi, ma che vive in perfetta simbiosi con il suo ambiente e magari assorbe il nutrimento direttamente dalla luce che lo circonda, la vista di un vegetariano che coglie l’insalata potrebbe essere altrettanto orrida di quella che ha un vegetariano quando vede macellare un animale.
Le piante urlano quando vengono tagliate o mutilate, proprio come un animale. Fra l’altro questo è stato verificato scientificamente parecchie decine di anni fa, misurando le differenze di potenziale elettrico sulle foglie con un macchinario simile alla “macchina della verità”. Non solo le piante urlano quando vengono tagliate, ma sono in grado di riconoscere la persona che le ha mutilate e “urlare” di nuovo quando questa persona si avvicina loro anche diversi giorni dopo.
Noi possiamo percepire facilmente la reazione di un’animale quando gli usiamo un’azione violenta, ma non possiamo percepire facilmente la reazione di una pianta quando facciamo lo stesso con lei. Se così fosse chi oggi è vegetariano non sopporterebbe neanche più di nutrirsi di vegetali. La Coscienza è fatta solo di punti di vista. Ed è bene che sia così perchè se non avessimo un punto di vista preciso la nostra vita sarebbe un inferno.
Quando sei molto espanso, puoi sperimentare punti di vista in cui l’Amore è così assoluto che ti sarebbe insostenibile addentare un foglia d’insalata, non solo, ma provi profonda commozione per tutti i microorganismi che inevitabilmente uccidi ad ogni tuo movimento, per le tue stesse cellule che continuamente muoiono e vengono espulse dal tuo corpo. Se questo stato di coscienza si prolungasse oltre un certo tempo… non ci sarebbe possibile condurre una vita fisica, sarebbe insopportabile.
Quando ero piccolo, entravo in uno stato tale di compassione per tutti gli insetti, l’erba e i piccoli esseri che vivano nel giardino di casa mia, che l’idea di camminare nel prato e calpestarli mi gettava nella confusione più totale. Solo qualche anno dopo, ironicamente, mi divertivo a dare fuoco alle formiche e a torturare le mosche… tale è l’ampiezza dell’esperienza che ci è concessa di fare, in tutte le sue squisite contraddizioni.
Io comprendo il punto di vista di un vegetariano che inorridisce di fronte alla macellazione di un’animale, ma comprendo anche quello di un essere che inorridisce di fronte a un vegetariano che addenta l’insalata. La mia passione in questo tempo è creare ponti, è sostenere il cambiamento di coscienza, è comunicare in tutte le forme e in tutti i modi che trovo quella Verità che tutti sperimentiamo quando guardiamo un cielo stellato e sentiamo che… veniamo da lontano per essere qui proprio ora.
Così non posso che considerare ogni passo dell’evoluzione solo come un passo, mai come una meta. Nutrirsi di carne, nutrirsi di vegetali, nutrirsi di frutti caduti, nutrirsi di sole… sono tutti passi, e ognuno è necessario. Se inorridisco, se mi scandalizzo vedendo qualcuno che compie uno di questi passi, perchè magari penso che il mio passo sia più giusto, più vero, rinuncio alla possibilità di comprendere qualcosa di più grande, mi rifugio nella mia temporanea verità pensando che sia assoluta.
Detto questo, credo che su questo pianeta diventeremo tutti vegetariani (anzi, vegani), ma questa transizione sarà più rapida se chi è pioniere del cambiamento sarà capace di abbracciare tutte le posizioni senza giudizio, senza scandalo, accompagnando il cambiamento in maniera propositiva, comprendendo magari che anche nutrirsi di vegetali è solo un passo in un processo più ampio, e non è certo il punto di arrivo.
Autore: Niccolò Angeli
